DNA-Computing


Alcuni scienziati giapponesi hanno dichiarato di essere riusciti a creare il primo DNA artificiale del mondo, una novità che apre nuovi orizzonti e che avvicina a passi da gigante il DNA computing, tecnologia a cui la sfera scientifica mira da molto tempo.
I componenti usati per queste architetture dal sapore fortemente avveniristico, fondamentalmente, sono due: gli enzimi, che svolgono il ruolo di hardware, e il DNA, che costituisce il software. Ad oggi, miscelando sapientemente questi due elementi e monitorando i risultati, gli scienziati possono già svolgere semplici elaborazioni.

Qualora la tecnologia individuata si rivelasse usabile e corretta, ci potranno essere computer basati su DNA dalla potenza di calcolo inimmaginabile, che farebbe impallidire un attuale supercomputer.
Stupirà anche sapere che la capacità di memoria del DNA, in prospettiva, sarebbe di gran lunga superiore a quanto si possa minimamente immaginare: basterebbe mezzo chilo di DNA per memorizzare i dati contenuti in tutti gli hard disk esistenti oggi sulla faccia della Terra.
Senza contare i consumi, inferiori di molteplici ordini di grandezza.

Articolo: Punto Informatico


Tutto molto affascinante e avveniristico, ma mi sorgono interrogativi e preoccupazioni.
Perché la scienza si sforza a replicare artificialmente la natura? Questo può valere per gli OGM, ma qui parliamo di computers.
Sono molti anni ormai che gli scienziati lavorano allo sviluppo dell'intelligenza artificiale, copiando, di fatto, i meccanismi di apprendimento e di elaborazione del cervello umano, per poter creare un vero e proprio computer "pensante", che apprende dai propri errori, che immagazzina esperienza. Stesso concetto si ritrova nelle reti neurali, riproduzioni approssimate della rete dei neuroni del nostro cervello.
Allo stesso modo, si tenta di riprodurre, a livello fisico, automi robotici antropomorfi, ovvero basati sulle forme umane, e via dicendo.

Quello che mi chiedo è perché, prima di conoscere a fondo i misteri del nostro cervello (che è ancora oggetto di studio, ne conosciamo una minima parte) insegniamo ad una macchina i suoi principi.
Ora, a costo di sembrare fantascientifico, vorrei fare mente locale sulla trama di base di tutte le storie e i film di fantascienza: gli umani costruiscono macchine, sempre più sofisticate e "pensanti", fino a quando queste prendono il sopravvento e decidono di sterminarci.
Se si ragiona bene e lucidamente, è lo scenario attuale: Robot da guerra sono già in uso in Iraq, e se ne vogliono di nuovi, anche solo con funzioni di sorveglianza.
Tutto qui? No. Chi ha visto il film Terminator, ricorderà che la storia narra che nel 1997 (che a quel tempo era futuro) scoppierà una guerra nucleare comandata da Skynet, un potente network di difesa progettato e gestito dal governo degli Stati Uniti, e che in pochi anni arriverà ribellarsi contro gli uomini, gestendo anche un potente esercito segreto di Terminator, in progettazione proprio in quegli anni.
Sembra incredibile, ma Skynet, esiste! E si, ha proprio quella funzione!!!

Tornando al nostro DNA e alla notizia, anche qui siamo davanti a qualcosa di praticamente sconosciuto, che cela incredibili sorprese che spiegano i fantastici poteri della nostra specie, e invece di indagare a fondo su questo punto di vista, ci costruiamo una bella macchina.

C'è una cosa comunque che mi fa stare tranquillo sul fatto che le macchine non potranno mai prendere il sopravvento: non hanno e non possono avere coscienza di , e per quanto meravigliosa possa essere la macchina Uomo, questo è nulla in confronto a che cos'è l'Anima.

1 commento:

noworldorder ha detto...

Eh eh eh ... il loro vero scopo non è quello dichiarato :)