Inventori di malattie

L'industria farmaceutica oggi si trova ad ingigantire, spesso con attente strategie di marketing della paura, nuove malattie pur di assicurare un rendimento crescente delle proprie azioni. Puntata di "C'era una volta" del 5.8.2009.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Questi sono problemi americani. Ma si sa che negli Stati Uniti quel che conta sono i soldi.

Qui in Italia i medici ormai da tempo non danno medicinali se non assolutamente indispensabili. Anche in caso di persona che si è ridotta a 42 chili di peso esitano molto a prescrivere vitamine, integratori alimentari o farmaci per cercare di aumentare l’appetito.
Quando mi hanno riscontrato il colesterolo alto il medico si è rifiutato di prescrivermi qualcosa e si è limitato a limitarmi i cibi che potevano originarlo.

Ancora la medicina ha molta strada da percorrere ma i medici italiani sono estremamente ligi al giuramento di Ippocrate. C’è da fidarsi. L’importante è non automedicarsi.

Per la depressione e compagnia è un altro discorso. Non viene provocata dalle industrie farmaceutiche. C’è da chiedersi quanto questa sia causata dai modelli e ritmi di vita insegnati o imposti da questa società che poi ci guadagna curando ciò che causa.

Per esempio ancora mi ricordo le cure di fosforo che i miei genitori mi facevano fare da bambino (tanti anni fa) nella speranza di farmi diventare più “intelligente” possibile.

La società non perdona chi rimane indietro, lo lascia senza reddito sufficiente e se lo mangia con le tasse indirette, alla faccia del diritto al lavoro ed il dovere alla solidarietà.