Chip RFID in arrivo anche in Italia

Quelli che vedete in queste foto sono chip RFID (Radio Frequency IDentification), Identificativi elettronici a corta distanza.
Questi aggeggini stanno per arrivare anche in Italia, per tracciare merci e animali, e molto presto, le persone.
In America tentano già di farlo, qui l'impianto è vietato per legge, ma per quanto ancora? Viste le dimensioni, potrebbe essere inserito anche nel contesto di una vaccinazione, che già di per se è un'attacco al nostro naturale sistema immunitario.
Ma anche fidandosi della lealtà del nostro sistema civile, è facile prevedere la possibilità che le persone acconsentano l'impianto,
in nome della comodità di non fare file, abbandonare il contante e pagare la spesa come l'autostrada con il telepass, basterà passare vicino al lettore invece di timbrare il cartellino, prendere il biglietto al cinema o in autobus.

Ovviamente la questione privacy è indiscutibilmente scottante, ma si aprono scenari più preoccupanti: il giorno che qualcuno sta antipatico al sistema, non servirà eliminarlo fisicamente, basterà farlo diventare "nessuno" con un click, niente identità, niente denaro, niente lavoro.
Oppure il chippetto potrebbe emettere frequenze estremamente basse e segnali elettrici che sono in grado di influire sul cervello, seguendo le ultime frontiere degli studi sul controllo mentale, in atto da più di 50 anni.

Windows Vista ti spia

Che il nuovo sistema operativo Microsoft sia stato creato in nome della "sicurezza" si sapeva, che spii le vostre attività e raccolga dati su di voi era immaginabile (già XP, in misura minore, è un po' chiacchierone), ora la denuncia di Marius Oiaga, editorialista di softpedia.com
Più di 20 funzionalità e servizi di Windows Vista lavorano sodo per raccogliere e trasmettere i vostri dati all'azienda di Redmond. 20 servizi a cui se ne aggiungerebbe quasi un'altra cinquantina che, seppure meno assiduamente e non sempre con lo scopo di inviarli a Microsoft, collezionano certi dati sul sistema.

Articolo: Punto Informatico

G8 di Genova 2001 - Il massacro della scuola Diaz

Dopo 6 anni, si sta appena facendo chiarezza sul massacro operato dalle "forze dell'ordine" nella scuola Diaz in occasione del G8 di Genova. Intercettazioni e testimonianze rivelano la crudeltà e lo squadrismo messo in atto il 21 luglio di sei anni fa.
Su beppegrillo.it l'intervista di un giornalista inglese che era presente.

Vaffanculo Day

Molti di voi ne avranno già sentito parlare, Beppe Grillo ha indetto per l'8 settembre una giornata di protesta contro la situazione inaccettabile del governo italiano: 25 parlamentari condannati in via definitiva, cariche mantenute in eterno, politici scelti dai partiti.


Una via di mezzo tra il D-Day dello sbarco in Normandia e V come vendetta (V per vendetta è un film capolavoro che consiglio a chiunque non l'abbia visto), per ricordare che dall' 8 settembre 1943 non è cambiato niente.

Video di Beppe grillo al Parlamento Europeo (1h:12m)
Iscriviti al V-Day
Volantino

P2P, la UE protegge gli utenti

Presa di posizione dell’avvocato generale della Corte di Giustizia europea: i provider non hanno alcun obbligo nei processi civili di consegnare alle major i nomi dei propri utenti accusati di far un uso illegale del P2P.

È una esternazione di alto profilo quella di Juliane Kokott, avvocato generale della Corte di Giustizia Europea, nei confronti delle major che vogliano associare agli IP individuati nelle reti di sharing nomi di utenti in carne e ossa, per poterli poi denunciare. Secondo Kokott, infatti, la legge europea non prevede alcun obbligo per i provider di fornire questo genere di informazioni ai detentori dei diritti d’autore, anche quando questi sostengono che gli IP rilevati sono di utenti che hanno commesso degli illeciti. Un’affermazione che riguarda tutti i procedimenti civili.

Articolo: Open News

Lotta sempre più aspra contro il peer2peer

In questi giorni in cui il blog era un po' addormentato, ho letto varie notizie che confermano una tendenza alla repressione sempre più aspra del file-sharing, in nome del diritto d'autore.

In Australia, un provider adotta una politica di antipirateria preventiva così severa da prevedere la cancellazione, ogni notte, di qualsiasi file multimediale sia stato caricato dai propri abbonati sui web server del provider, nello spazio messo loro a disposizione insieme all'account di connessione ad Internet.
Notare che non è detto che i file siano illegali, uno potrebbe essersi rippato un cd regolarmente acquistato e averlo caricato sul web server per poterne fruire ovunqe, oppure potrebbe essere un video personale.
Il bello è che il cliente che vorrebbe evitare questa resettata notturna, deve mandare una dichiarazione circa il contenuto dei propri files, e dimostrarne la legalità. Ovvero, per principio, ogni cliente è uno spacciatore di contenuti protetti, salvo egli denunci il contrario.

Articolo: Punto Informatico

MediaDefender aveva realizzato un intero sito internet dedicato al download di film, con tanto di applicazione da scaricare che prometteva "miracoli" per il download di nuovi titoli in semplicità.
All'indirizzo www.miivi.com (ma anche.net) era possibile scaricare un simpatico programmino in grado di consentire l'accesso ad una rete di sharing attraverso la quale ottenere i maggiori successi dell'industria cinematografica americana come 300 o Batman Returns. Peccato che la suddetta applicazione raccogliesse anche informazioni sul contenuto dei dischi dell'ignaro utente, riferendo tutto a MediaDefender e quindi alla MPAA. Il fatto è che pare sia stato proprio il programmino a infilare i film giusti nella coda di download per garantire che tutti coloro che aderissero al programma si ritrovassero prima o poi con un bel po' di materiale illegale sul proprio computer anche senza averne fatto richiesta.

Articolo: Punto Informatico