Sono inorridito.
La brillante trasmissione (mi rifiuto di chiamarla TG) Studio Aperto, somministratami a forza nel bar dove pranzo, oggi ha superato se stessa.
L'apoteosi della campagna diffamatoria di Internet, oggi si snoda in tre servizi ridicoli:
Il primo, dedicato alla vendita di droga in internet.
Pare ci siano siti che vendono droga per corrispondenza, rendendo così più facile l'acquisto agli ingenui e sprovveduti giovani internauti.
Che ridere! Fino ad un po di tempo fa, la droga veniva spacciata ovunque, nelle discoteche, nelle strade e piazze, a scuola; curioso come possa essere possibile farlo in internet, e soprattutto come questo possa essere un problema, data la facilità del monitoraggio della rete e delle spedizioni. Sarà forse più facile beccare un sito di spaccio rispetto ad uno scambio furtivo di qualche secondo in un luogo appartato?
Poi racconta di un giovane morto per overdose, condito con immagini di Marijuana e hashish.
Non esiste UN SOLO CASO AL MONDO di morte dovuta ai cannabinoidi. A questa pagliacciata non ci crede più nessuno.
Il secondo, un servizio sulle armi che girano tra i giovani, coltelli e tirapugni, acquistabili, ovviamente, anche in internet, oltre alle edicole, ma è solo un dettaglio.
Mi riservo di stendere solo un velo pietoso.
Infine, di nuovo FaceBook nel mirino, dove pare avvengano gravissimi furti di identità di personaggi famosi.
Probabile, ma risolvibile molto facilmente..
Due parole per spiegare il motivo di questa campagna anti-internet.
La rete fa paura. Il modello di comunicazione uno a molti della televisione, in cui un aggeggio investe, a senso unico, il telespettatore lobotomizzato sul divano, viene mano a mano sostituito con il modello molti a molti, dove è possibile interagire, dire la propria senza essere licenziati e fatti sparire dalla tv, dove ogni semplice cittadino può improvvisarsi reporter o semplicemente usufruire dei contenuti che più gli aggradano. La subdola manipolazione dell'informazione e il rincitrullimento sistematico lascia spazio ad un esperienza attiva e cosciente. E questo è il lato psico/sociologico.
Il lato economico è lampante: meno ascolti, meno soldi.
E allora giù a dipingere la rete come luogo oscuro ricolmo di pedofili, maniaci, spacciatori, ladri, gente sola e psicologicamente instabile.
Ma la vergogna e l'indecenza si raggiunge alla fine della viscida trasmissione, con due servizi sul neoeletto Presidente americano Obama.
Il primo tratta della festa, di quanto è alto, di quanto è alta la moglie, con superbe immagini che li vedono protagonisti di una scatenata danza.
Il secondo, molto più lungo, sulle scarpe create appositamente per lui in Italia.
Sticazzi. (Va inteso alla romana, con il significato di "E chi se ne frega?")
Personalmente sarei interessato a sapere cosa intende fare di concreto, non mi accontento di leggere "Il presidente della svolta", "L'America cambia faccia" e simili. Per il momento non è cambiato proprio nulla.
Fatti, non pugnette!
1 commento:
Da Studio Aperto non ci si poteva aspettare di meglio. E' già tanto che non abbia infarcito il servizio su Internet con qualche tetta per tenere alto il livello di attenzione dell'italiano medio.
Posta un commento