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Cuncursante

Concursante è un film spagnolo del 2007.


E' la storia di un giovane professore universitario che vince premi per 500 milioni di euro in una trasmissione televisiva, e che entra in un circolo vizioso innestato dal sistema delle imposte e alimentato da un prestito ottenuto dalla sua banca. 
Incredibile la forte e diretta critica al sistema monetario e al signoraggio bancario. 
Un'opera coraggiosa e ottimamente raccontata e girata. 

In rete si dice che nelle sale spagnole è durato pochissimo, 
e che successivamente il suo sito è stato inspiegabilmente oscurato.




Dal canale dell'Amica Cellar Door

Inside Job


Il documentario parla della scioccante verità che si cela dietro la crisi economica del 2008. 
Il crack finanziario globale di oltre 20 trilioni di dollari che è costato il posto di lavoro e la casa a milioni di persone e che ha messo in pericolo la stabilità economica di paesi industrializzati, dagli Stati Uniti All'Islanda, dalla Cina alla Grecia.

Il signor Aggio

L'eccellente Eugenio Benetazzo spiega cos'è il Signoraggio, ovvero la truffa del debito pubblico, in una conferenza.
Tratto da Eugenio Benetazzo - Scie chimiche e Signoraggio (DVD)

Silvio salva l'Euro

Pare che sia tutto merito di Berlusconi la risoluzione salva-euro, una manovrona da 720 miliardi di Euro per salvare i paesi a rischio.
Il Silvione ha chiamato la Merkel quasi all'una di notte.
"Angela, dormivi?"
"No, macchè! Io a quest'ora lavoro!"
"Ah ecco, appunto. Pure io"
E così hanno salvato l'Europa.
E le borse volano.
E l'Euro s'impenna.

Evviva.
Siamo salvi!
Siamo salvi?

Non esattamente.
Intanto, l'euforia delle borse si è già placata, ma il problema è: che cos'è questa "manovrona"? Voglio dire.. possibile che nessuno si chiede da dove saltano fuori 700 mld di Euro?

Si tenta di risolvere il debito con un altro debito!
Nessuna crisi finita, nessun "colpo di coda". Stiamo precipitando, e queste manovre solo rinviano il botto finale, che però sarà sempre più grosso.

Vi consiglio qualche articolo interessante:
Overdose di debito
Domenica col fiato sospeso: ma quale colpo di coda?! Questo è il PICCO della Crisi!
Ecofin, i risultati

Chaos Economy

Una nuova rubrica per Beppe Grillo, "Chaos Economy" con Eugenio Benetazzo. Ottimo e indipendente economista, che non si è mai limitato nel denunciare il fenomeno del signoraggio in tv.
Mi suona strano che Grillo dia spazio proprio a lui, visto che nel suo blog è assolutamente proibito parlare di signoraggio. Forse Eugenio ha dovuto accettare qualche limitazione, in ogni caso, l'analisi economica è sempre chiara e senza peli sulla lingua.

Crollo del PIL, non per Raiset

Tonfo della produzione industriale e crollo vertiginoso del Pil, che sprofonda al -6% rispetto al 2008, il dato peggiore da trent'anni . Per il secondo trimestre del 2009, l'Istat stima un calo del prodotto interno lordo pari allo 0,5% rispetto al trimestre precedente.
A fronte di questa smaccata e palese crisi dell'economia, i tg dei diligenti valletti Minzolini e Mimun riportano soltanto i dati forniti dal superindice Ocse per il mese di giugno: tra le principali economie dell'area Ocse, l'Italia è l'unica, insieme alla Francia, che sta già dando segnali di ripresa. Peccato che i bravi giornalisti non tengano conto del debito pubblico enorme e crescente (e lievitato a dismisura con il governo Berlusconi) e non menzionino l'ipotesi fondata che a fine anno il Pil italiano rischia seriamente di essere l'ultimo d'Europa.

Video e testo di Gisa

Disoccupati? No, organizzati della sinistra

Senza più ormai il minimo ritegno, il viscido accusa la massa di disoccupati che lo ha contestato oggi di essere gente "organizzata dalla sinistra".


Mentre la stampa estera si chiede come può un simile personaggio ospitare un summit del G8 nella situazione in cui versa e Napolitano tenta di stendere un velo pietoso, per lui la crisi non esiste e i disoccupati sono dei comunisti.

Aggiornamento: Ecco l'arrivo a Viareggio (DOPO le premiazioni al teatro San Carlo di Napoli di cui sopra):


Il piazzista di Arcore non perde occasione per presentarsi sorridente nelle occasioni tragiche.
Quello che è preoccupante è che ha intenzione di proclamare lo stato di emergenza, forse per mettere più poliziotti a sua protezione per i prossimi spostamenti?

Sono felice di vedere che Current tv, il canale satellitare di Al Gore che ha trasmesso Citizen Berlusconi, ha più che decuplicato il proprio ascolto, raggiungendo quasi 70 mila spettatori medi nella fascia oraria di prima serata: un risultato che l’ha fatto balzare improvvisamente, e momentaneamente, in cima alla classifica delle reti sat, prima di Sky Uno e Fox Crime. Considerando le repliche, il film documentario ha raccolto più di 500 mila spettatori medi.

La soluzione alla crisi

Ecco la geniale soluzione alla crisi: chiudere la bocca a tutti gli organismi di informazione che diffondono paura. E come per magia... la crisi non esiste più!


Fonti: Repubblica, La Stampa, Corriere, Unità.
Articolo correlato: Ecco cosa Vedo

Anche i ricchi piangono

La crisi non risparmia nessuno e ha fatto bruscamente diminuire il numero di persone con patrimonio superiore al milione di dollari. In Italia sono passati dai 206 mila del 2008 ai 163 mila calcolati quest'anno (-20%).(ANSA)
In compenso ci sono 2,5 milioni di "poveri assoluti", persone che non riescono a mettere insieme un reddito tale da garantire una qualità della vita minima.

Sempre più in basso

Nei primi tre mesi dell'anno in corso il prodotto interno lordo (Pil) dell'Italia ha subito una variazione su base annua pari a -5,9%, il dato peggiore secondo le stime preliminari dal 1980, cioè da quanto l'Istat effettua le rilevazioni. Rispetto al trimestre precedente (il quarto del 2008) il calo è del 2,4%. Su base congiunturale il Pil registra quindi il quarto calo consecutivo. I dati, espressi in termini destagionalizzati e corretti per i giorni lavorativi, sono peggiori rispetto alle previsioni degli analisti.
Ovviamente non è solo l'Italia a precipitare, la solida Germania registra il calo peggiore dal 1970, -6,7%. La media degli altri paesi Ue-27 è di -2,5% rispetto al trimestre precedente e -4,4% su base annua.

Fonte

Berlusconi: 'La crisi esiste, i dati diffusi oggi erano quelli che sapevamo. Ma c'e' un miglioramento della situazione'.
Non so dove veda il miglioramento. Quanto ai dati che già sapeva, il Pil acquisito per il 2009, ovvero la crescita media annua che si avrebbe in caso di variazione nulla nei prossimi tre trimestri, è pari a -4,6%. Le ultime stime governative, diffuse il 1° maggio, danno il Pil in calo nel 2009 del 4,2%.

Per par condicio, le cazzate non vengono solo da quella parte: il primo commento è di Massimo D’Alema che fa notare come il risultato italiano sia il peggiore rispetto agli altri paesi europei.
Non è vero. La peggiore è la Germania, come già visto.

Anche Bankitalia è un complottista di sinistra

Ora vorrei vedere tutti i berluscoglioni cos'hanno più da dire. "La sinistra ha messo il paese in ginocchio" recitava lo slogan nella scorsa campagna elettorale.
Ci siete cascati? bene!

Il debito pubblico italiano a marzo centra un nuovo record a circa 1.741,275 miliardi di euro.
29.021 euro
per ciascun italiano, ultraottantenni e bebè inclusi.
Da febbraio, record precedente con 1.707 mld, l'Italia è sprofondata di quasi 34 miliardi.

Ma non è questo comunque il dato utile ai fini della verifica del rispetto dei parametri europei ma il rapporto tra il debito e il Pil, la ricchezza prodotta nell’anno dal paese!
Il governo prevede che quest’anno il rapporto debito-pil salirà al 114,3% dal 105,8% del 2008 e prevede che nel 2010 arriverà al 117,1%.

Per fortuna Silvio c'è!!!

Fonte

Al di la della polemica, che poche volte mi concedo così sfacciata, la questione del debito è qualcosa che va al di la della portata del nano piduista. Non siamo gli unici paesi ad essere in debito, non solo in Europa ma nel mondo intero. E il fatto che praticamente tutti gli stati sono in debito, dovrebbe far sorgere qualche dubbio. Chi è il creditore?
A chi ogni nuovo nato in Italia deve già 29mila € ?



Evviva! ci sono i saldi fuori stagione

In marzo i prezzi in Spagna e Gran Bretagna hanno cominciato a scendere, come avevamo già scritto, non è per nulla una buona notizia.
Oggi a Studio Aperto un servizio, sui saldi fuori stagione a Trento (articolo de La Stampa).
Appunto. Viene spacciata come una "sperimentazione", ma il suo vero nome è deflazione.

L'Istat e l'Eurostat sono complottisti di sinistra

La crisi economica «non è ancora finita, ma il peggio è alle nostre spalle» ha poi aggiunto Berlusconi. «È una crisi in gran parte psicologica - ha detto il premier - ma la sinistra continua cantare la canzone del pessimismo. Non le ha portato bene perchè ha perso fiducia dei cittadini».

Queste le parole del berlusca, il giorno dopo l'uscita dei dati Eurostat.
Oggi, riporto i bolscevichi numeri dell'Istat:
L'indice della produzione industriale segna a marzo 2009 una flessione congiunturale, rispetto al mese precedente, del 4,6%. La variazione congiunturale della media degli ultimi tre mesi rispetto a quella dei tre mesi immediatamente precedenti è pari a -9,8%.
La variazione tendenziale, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, secondo i dati corretti per gli effetti di calendario registra un calo annuo del 23,8%.

Come già per il dato di febbraio, il dato tendenziale corretto è ancora il più basso mai toccato nelle serie storiche dell'Istat (dal 1990, con il primo dato annuo a gennaio 1991).

Ovviamente, anche i ricchi piangono. Questo mi fa godere come un riccio.

Fonti: Corriere, Ansa

C'è grossa crisi

Ieri, Eurostat, l’istituto europeo di statistiche, ha pubblicato un’altra serie di numeri da brivido. Scrivendo nero su bianco, in un bollettino ad hoc, che:
A marzo 2009, l’indice delle vendite al dettaglio, rispetto a un anno prima, è sceso del 4,2% nella zona euro e del 3,1% nell’Europa a 27
Cifre, come ha osservato l’agenzia di stampa americana Bloomberg, che sono le peggiori mai registrate da quando questo indice dei consumi esiste (cioè dal 2000). E quindi e in pratica: un record. Un record, ma non una novità.
A febbraio, infatti, le vendite (in negozi e quant’altro) erano già calate di un 4%. Meno che a marzo. Ma sempre abbastanza per stracciare tutti i record negativi precedenti. Numeri, questi, completamente ignorati dalla stampa titolata italiota. E che, invece, avrebbero meritato un po’ più di attenzione. Perchè se in una società basata sul consumismo, i consumi scendono, c’è qualcosa che non torna. E perchè questi "segni meno" non preannunciano nulla di buono.

Secondo Eurostat, gli europei stanno davvero tirando la cinghia. E tagliando tutto il tagliabile (tanto è vero che il calo delle vendite di cibo, bevande e sigarette è stato addirittura del 5,2% in zona euro; e del 3,7% nell’Europa a 27). La domanda, ovviamente, è: perchè tanta difficoltà a mettere le mani al portafoglio anche per le piccole spese? E la risposta - con tutta probabilità - sta in un altro report vergato dall’ufficio europeo delle statistiche, pubblicato lo scorso 30 aprile, che diceva che:
A marzo 2008, il numero dei disoccupati, rispetto ad un anno prima, è aumentato di 4,061 milioni di unità nell’Europa a 27 e di 2,816 milioni in area euro
La disoccupazione nel Vecchio continente non sta facendo boom. Ma un vero e proprio super-boom.

Sempre a marzo 2008 e sempre secondo Eurostat: il numero di disoccupati europei ha sfondato la barriera dei 20 milioni. E solo nell’ultimo mese (da febbraio a marzo): i posti persi sono stati 626mila nell’Europa a 27 e 419mila in zona euro.

Se le persone perdono il posto (o hanno paura di perderlo), spendono meno. E non certo per il gusto di risparmiare. Ma per causa di forza maggiore.
Causa di forza maggiore - la disoccupazione - che ora rischia di causare guai ben peggiori. Sotto forma di "saldi" - cioè e per così dire di "svendite" - fuori stagione.
E infatti e sempre a marzo: in Spagna e Gran Bretagna - a furia di "offerte speciali" e visto che nessuno comprava un tubo - i prezzi hanno preso, anche se di poco, a scendere.
Una notizia - pure questa oscurata dai media italioti - che non è cattiva.
E’ proprio pessima.
Perchè significa che questi due Paesi si trovano sull’orlo di una spirale piuttosto pericolosa. Per colpa di uno dei circoli viziosi della nostra economia dei consumi: se i cittadini diventano "pessimisti" (perchè perdono il posto o temono di perderlo), non spendono; ma se non spendono, i prezzi scendono; se i prezzi scendono, i profitti calano; se i profitti calano, le aziende licenziano; e i licenziati spenderanno ancora meno. E così via. Questo fenomeno si chiama deflazione.
E per la cronaca si è letteralmente scatenato durante la Grande depressione del 1929.
Portando l’economia americana al tracollo.
Fin qui la teoria. La pratica è che la deflazione - cioè l’inflazione negativa - a marzo ha già colpito, tra gli altri, gli Stati Uniti (dove i prezzi sono scesi dell’1,1%), il Giappone (-0,1%) e appunto Spagna (-0,1%) e Regno Unito (-0,4%).
Numeri che, sommati a quelli su disoccupazione e consumi, descrivono un vero e proprio crollo verticale.

Verso il baratro, ma con ottimismo.

Fonte

The Take

Scritto da Naomi Klein e diretto da Avi Lewis, distribuito in Italia dalla Fandango - 2005.

La pellicola è ambientata nei sobborghi di Buenos Aires, dove trenta lavoratori disoccupati "organizzati" entrano nella loro fabbrica ormai inattiva. 
Qui tirano fuori alcuni materassini dove dormire e ne prendono possesso: quello che vogliono è riavviare le macchine ferme. 
Riappropriarsi della loro vita. 
L'occupazione degli operai porta alla ribalta il problema della globalizzazione. 
Uniti da una fede incrollabile nella democrazia e nel diritto al lavoro, gli occupanti si scontrano con i capi, i bancari, con l'intero sistema che vede le loro fabbriche come "un pezzo di metallo da svendere".

Occupare, Resistere, Produrre.

La dignità degli ultimi

Questo film è la continuazione di DIARIO DEL SACCHEGGIO.
Dopo la rapina del secolo, l'Argentina rimase devastato da un regime capitalista globalizzato.
Questo film descrive lo sviluppo dopo il crash finanziario argentino e le sue conseguenze, mette in evidenza che il potere è molto più grosso di quanto si pensasse, ma soprattutto evidenzia che un popolo unito non si arrendera' mai.
Regia di Fernando Solanas - 2005.

Profitti Microsoft in calo

La crisi economica in corso sembra non risparmiare nessuno, nemmeno Microsoft, costretta a effettuare licenziamenti. Pochi giorni fa la società di Redmond ha pubblicato i risultati fiscali del terzo quarto dell’anno in corso, terminato il 31 marzo, nel quale Microsoft ha visto i propri profitti scendere per la prima volta rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente dal 1986: bel il 32%, pari a 2,98 miliardi di dollari rispetto ai 4,39 miliardi del 2008. I ricavi invece hanno visto un calo del 6%, dai 14,45 miliardi dell’anno scorso ai 13,65 del 2009, segno inequivocabile che la crisi del mercato hardware PC sta coinvolgendo anche una delle società informatiche più importanti del mondo.

Fonte

Vivere con lentezza

Si apre oggi a Londra lo Slow Down Festival, dieci giorni di passeggiate, seminari, dibattiti, per imparare a vivere a un ritmo più umano.
Il mondo ha accelerato all'impazzata per decenni, e poi è stramazzato: se il risultato di una vita ai cento all'ora è un'economia disastrata, dicono gli organizzatori, forse è il momento di provare a vivere con lentezza.
"E' dalla rivoluzione industriale che la velocità delle nostre vite aumenta." spiega Tessa Watt, ex-produttrice della Bbc "Che senso ha correre così? La crisi economica è dolorosa, ma dovrebbe essere un'occasione per riflettere su quello che vogliamo dalla vita, per imparare ad apprezzare alcune delle cose che possiamo avere perso di vista vivendo troppo in fretta".

Il Festival include attività ed eventi come letture di poesie, degustazione di vini, laboratori di meditazione. Comincia oggi con una passeggiata attraverso il London Bridge durante la rush hour, l'ora di punta per il rientro dal lavoro, quasi un seminario di rieducazione; seguita, in serata, da un dibattito all'osservatorio astronomico di Greenwich, il punto zero dei fusi orari: ovvero il luogo dove si conteggia il tempo. E poi corsi per fare cene a luce di candela o (re) imparare a scrivere a penna.

Fonte

Intervista a Eugenio Benetazzo

In poco più di 20 minuti il giovane economista, traccia il quadro desolante della situazione contemporanea. La giusta testimonianza da ascoltare, se pensate che il problema più grave, con la crisi prossima ventura, sarà come riempire di carburante il serbatoio del vostro suv.


Tratto da D'Ambrosio editore