Invece che puntare sulla precisione, il professor Palem punta sull'approssimazione.
Il risultato è stato un chip, primo prototipo di questa generazione di computer probabilistici, in grado di eseguire i calcoli 7 volte più veloce di un computer tradizionale con lo stesso numero di transistor, e consumando 30 volte meno energia.
In molte applicazioni la precisione non è fondamentale, rendendo questo tipo di processore decisamente appetibile.
Articolo: Punto Informatico
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