In Honduras, il governo golpista (insediatosi con la forza all'inizio di luglio), stringe la morsa sul Paese: ha sospeso per i prossimi 45 giorni le garanzie costituzionali e avvertito il Brasile che l'ambasciata perderà l'immunità diplomatica.
In pratica, sono sospese la libertà di circolazione, di espressione e di riunione; inoltre è stato ordinato lo sgombero di tutte le istituzioni pubbliche occupate dai manifestanti, la chiusura dei mezzi di comunicazione che «attentano contro la legge» e l'arresto delle persone considerate sospette.
Le forze armate sono autorizzate a sostenere la polizia «per garantire l’ordine», il decreto prevede «l’arresto di chi viene trovato fuori dall’orario previsto dal coprifuoco, per la circolazione, o di chi venga considerato in qualche modo sospettato di poter danneggiare le persone o i beni». Alcune reti radio e tv, prosegue il decreto, «stanno diffondendo odio e violenza contro lo Stato, lanciando appelli all’insurrezione popolare. La Commissione per le telecomunicazioni è quindi autorizzata, tramite la polizia e le forze armate, a sospendere ogni radio, tv o via cavo che non rispetti i programmi dettati dalle presenti disposizioni».
Fonti: Corriere, LaStampa
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