Fu lui che si diresse a me per primo. Mi prese le mani e mi invitò a sedermi con lui, faccia a faccia:
Benvenuto. Ti stavo aspettando.
Me? Se non ti conosco?
Io a te si. Però questo non è importante adesso.
Io a te si. Però questo non è importante adesso.
Eh sono… dove sono? Come sono arrivato fino qui?
Neanche questo è importante adesso. Lo saprai più avanti.
Neanche questo è importante adesso. Lo saprai più avanti.
E tu chi sei?
Chiamami Isaia. E anche se tu adesso non ti ricordi di me, ci conosciamo da molto molto tempo.
Chiamami Isaia. E anche se tu adesso non ti ricordi di me, ci conosciamo da molto molto tempo.
E che relazione abbiamo avuto io e te?
Considerami il tuo fratello maggiore.
Considerami il tuo fratello maggiore.
Non mi ricordo di averti mai conosciuto.
Questo non è importante adesso. Approfitta del tuo tempo per chiedere cose importanti. Non avevi domande?
Questo non è importante adesso. Approfitta del tuo tempo per chiedere cose importanti. Non avevi domande?
Domande? Che domande?
Adesso non ti ricordi? Quelle domande profonde che ti poni da molto tempo e a cui non hai incontrato risposta.
Adesso non ti ricordi? Quelle domande profonde che ti poni da molto tempo e a cui non hai incontrato risposta.
E tu come lo sai?
Ti ho già detto che ti conosco. Conosco bene la tua interiorità, per cui chiedi senza paura, qui sei totalmente libero.
Ti ho già detto che ti conosco. Conosco bene la tua interiorità, per cui chiedi senza paura, qui sei totalmente libero.
Mi sento spaesato. Questo posto è così meraviglioso. Mi sento tanto bene qua! È così differente dal mondo normale! Mi sento in pace, tanto colmo di … non so come esprimerlo!
Tanto colmo di amore.
Tanto colmo di amore.
Non lo so … perché non mi sono mai sentito così in vita mia. Però è meraviglioso.
Normale. È la tua prima volta, il tuo primo viaggio cosciente qui in questa vita. Ma per favore approfittiamo del tempo. Metti allo scoperto le tue domande più profonde.
Normale. È la tua prima volta, il tuo primo viaggio cosciente qui in questa vita. Ma per favore approfittiamo del tempo. Metti allo scoperto le tue domande più profonde.
…
Affermi perciò che esiste la vita dopo la morte?
Si. In realtà quello che voglio dire è che la morte non esiste e che ciò che si decompone è solo il mezzo che utilizza lo spirito per manifestarsi nel piano fisico.
Si. In realtà quello che voglio dire è che la morte non esiste e che ciò che si decompone è solo il mezzo che utilizza lo spirito per manifestarsi nel piano fisico.
E che cos’è lo spirito?
Lo spirito è l’essere che esiste, che vive e sente. Lo spirito è dove risiede la volontà e la coscienza individuale che non si distruggerà mai. Tu sei uno spirito. Tutti voi, umani, siete spiriti, solo che siete legati ad un corpo materiale durante alcuni periodi che definiremo reincarnazioni. Credete di essere il vostro corpo fisico ma quello è solo un vestito di cui avete bisogno per poter agire nel mondo materiale.
Lo spirito è l’essere che esiste, che vive e sente. Lo spirito è dove risiede la volontà e la coscienza individuale che non si distruggerà mai. Tu sei uno spirito. Tutti voi, umani, siete spiriti, solo che siete legati ad un corpo materiale durante alcuni periodi che definiremo reincarnazioni. Credete di essere il vostro corpo fisico ma quello è solo un vestito di cui avete bisogno per poter agire nel mondo materiale.
Vediamo se ho capito bene, lo spirito, cioè noi altri, possiamo esistere indipendentemente dal corpo?
Si, ed è ciò che succede dopo la morte. Lo spirito si separa completamente dal corpo fisico e continua ad esistere, vivendo.
Si, ed è ciò che succede dopo la morte. Lo spirito si separa completamente dal corpo fisico e continua ad esistere, vivendo.
E lo spirito non può morire?
No, lo spirito è immortale. Può evolvere, cambiare a meglio, oppure ristagnare, però mai distruggersi.
No, lo spirito è immortale. Può evolvere, cambiare a meglio, oppure ristagnare, però mai distruggersi.
Già, però che prove abbiamo che esista la vita dopo la morte del corpo? Perché, che io sappia, nessuno è ritornato a raccontarlo.
Mi dispiace contraddirti, ma questa affermazione non è assolutamente vera. Ci sono migliaia di testimonianze di persone dichiarate clinicamente morte e poi rianimate. Molte di loro ricordano di avere vissuto certe esperienze abbastanza forti e reali durante il periodo di tempo in cui erano fisicamente morte.
Mi dispiace contraddirti, ma questa affermazione non è assolutamente vera. Ci sono migliaia di testimonianze di persone dichiarate clinicamente morte e poi rianimate. Molte di loro ricordano di avere vissuto certe esperienze abbastanza forti e reali durante il periodo di tempo in cui erano fisicamente morte.
E queste esperienze che raccontano non possono essere frutto di un’allucinazione a causa dello stato critico in cui si trovavano?
Deve essere quindi un’allucinazione collettiva in cui tutti si sono messi d’accordo per vedere la stessa cosa, perché tutte queste persone stanno raccontando la stessa esperienza.
Deve essere quindi un’allucinazione collettiva in cui tutti si sono messi d’accordo per vedere la stessa cosa, perché tutte queste persone stanno raccontando la stessa esperienza.
Bene, io a volte mi chiedo se la mia stessa esistenza non sia un’allucinazione.
Per allucinare è necessario esistere. C’è una massima di un pensatore del vostro mondo che dice: “penso, quindi esisto”. Io aggiungerei: “sento, quindi esisto”. Puoi dubitare dell’esistenza degli altri perché non è un’esperienza tua. Però non si può dubitare di ciò che uno stesso sperimenta, la propria esistenza vissuta in prima persona. Colui che ha provato e sentito questa esperienza non dubita che sia reale.
Per allucinare è necessario esistere. C’è una massima di un pensatore del vostro mondo che dice: “penso, quindi esisto”. Io aggiungerei: “sento, quindi esisto”. Puoi dubitare dell’esistenza degli altri perché non è un’esperienza tua. Però non si può dubitare di ciò che uno stesso sperimenta, la propria esistenza vissuta in prima persona. Colui che ha provato e sentito questa esperienza non dubita che sia reale.
E qual è questa supposta storia comune che si racconta?
La separazione dal corpo fisico e la visione del proprio corpo da fuori. La sensazione di viaggiare attraverso un tunnel oscuro alla fine del quale si vede una luce intensa. L’incontro con familiari ed amici anteriormente mancati. Un dialogo con un essere luminoso. La visione retrospettiva della propria vita… fino al punto di sperimentare un ritorno al corpo, con un conseguente cambiamento nei valori vitali e una nuova percezione del fenomeno della morte. Sono persone che smettono di avere paura di morire perché hanno già sperimentato che la vita continua e che quello che viene dopo è molto meglio di quello che lasciano.Fonte: Madre Terra
L’autore condivide il suo libro gratuitamente in formato pdf, potrai leggerlo interamente online (256 pagine) o scaricarlo sul tuo PC, tablet, smartphone, ecc., per poi leggerlo con calma.
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