La prima "Casa Attiva"

Produce più energia di quella che consuma, ha un computer centralizzato che controlla temperatura e clima degli interni ed è superecologica. La prima "casa attiva" (Active House), abitazione che usa tecnologie innovative in grado non solo di rendere gli alloggi autosufficienti da un punto di vista energetico, ma anche capaci di produrre energia in eccesso, è stata costruita a Lystrup, quartiere periferico di Aarhus, in Danimarca.
La parte del tetto che si affaccia a sud è coperta completamente da pannelli solari e da cellule fotovoltaiche: l'energia assorbita dai primi sarà utilizzata per riscaldare la casa, mentre le seconde convertiranno l'energia dei raggi del sole in elettricità. Il computer controllerà le temperature interne ed esterne e automaticamente aprirà o chiuderà le finestre quando è necessario.

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Il giornalismo del panico

Questa mattina due scuole di Roma sono state chiuse per una settimana «in via precauzionale» su disposizione del viceministro per la Salute, Ferruccio Fazio. Due alunni del Convitto nazionale "Vittorio Emanuele II" e altri due del liceo "Dante Alighieri", rientrati a Roma martedì scorso da New York, sono risultati positivi al virus A/H1N1. La decisione è stata presa per la prima volta in Italia per limitare al minimo il rischio di contagio tra studenti, come previsto dalle misure preventive di sicurezza messe a punto dal Ministero della Salute.
Nessun allarmismo comunque, ha tenuto a precisare Fazio (fonte)
Il giornalista si presenta fuori dalla scuola con la mascherina, suscitando, giustamente, la reazione di un professore:



Quel tipo di mascherina non ha alcun senso. Il virus passerebbe comunque. Ma quello che è importante è scatenare il panico. Questi ragazzi hanno appena seguito una lezione con la professoressa malata, come si vede poi nel video, la scuola viene evacuata e si dovrebbero trovare telecamere e dementi con la mascherina. D'inverno, quando metà delle classi sono decimate dall'influenza, avete mai visto mascherine?
La mortalità della maiala si è già attestata ai livelli di una qualsiasi influenza.
Ma del resto, se siamo in "allarme rosso" perchè è arrivato il caldo...

Segreti e Tabu della Guerra Ambientale

In teoria si pensa di essere in democrazia e di poter parlare di qualsiasi argomento, ma in pratica esistono argomenti tabù, ovvero che suscitano reazioni emotive talvolta forti, e favoriscono una sorta di ostracismo ideologico verso chi li tratta. Ad esempio, chi solleva il problema della guerra ambientale, chimica o sismica, suscita reazioni forti, e rischia di passare per credulone, visionario o paranoico.
La cosa risulta assai sorprendente, se si pensa che siamo circondati da mass media (carta stampata e telegiornali) che le sparano sempre più grosse, ma quasi nessuno sembra manifestare una reazione proporzionale alle idiozie sentite.
E allora come mai quando si parla di alcuni argomenti - come lo strapotere di alcuni individui o il controllo criminale attuato da questi - si sollevano voci indignate, come se si stesse toccando un nerbo scoperto? Quelle stesse persone che digeriscono tutte le idiozie di regime, chiedono conto, - prove inoppugnabili o resoconti dettagliati- quando qualcuno solleva questioni non trattate altrove. Certo è più facile rivoltarsi contro un qualsiasi blogger indipendente che chiedere conto al regime.

Molte persone preferiscono credere che l’attuale sistema sia loro favorevole, che sia guidato da persone autorevoli a servizio di tutti, piuttosto che aprire gli occhi e vedere che non è così.
Non si tratta di avercela con qualcuno perché tutti noi vorremmo credere che le nostre autorità sono autorevoli e oneste, ma crederlo quando ciò non corrisponde a verità ci espone a pericoli e a conseguenze negative per tutti.

Molti, per credere anche a cose ormai evidenti, hanno bisogno che vengano trattate a "Porta a Porta" o a "Superquark".
Chi riesce ad oltrepassare la truffa e a vedere la realtà quale essa è si accorge che sono davvero molte le cose sconcertanti e agghiaccianti, degne della mente del più feroce nazista. Quando si aprono gli occhi si capisce che i nazisti non sono stati tutti tedeschi e sostenitori del regime di Hitler.
I nazisti che oggi dominano sono molto più pericolosi di quelli della Germania di Hitler perché hanno nelle loro mani una tecnologia assai sofisticata, in grado di operare con una distruttività inaudita, facendo poi credere che le azioni distruttive non abbiano responsabilità umane.
Gli “esperti” di regime, ovvero gli scienziati che si sono sottomessi al potere, fanno passare per visionario chi solleva questioni scottanti che riguardano le capacità oggi esistenti di operare manipolazioni ambientali per provocare malattie e morte.

“A tutti piace credere di essere liberi pensatori. Permettetemi di dimostrare che non lo siamo… Le cose che sto per dirvi vi sembreranno così estranee alla vostra ragione e logica, che neppure provereste a considerarle come possibili. Sto parlando della programmazione religiosa a cui noi tutti siamo stati sottoposti, del rinforzo di parole e frasi chiave, idee e concetti, tutte cose che creano vie neurali nelle nostre menti, così ben formate che qualsiasi cosa sia fuori del percorso battuto viene scartata come priva di valore senza indagare oltre. … Tutti siamo stati programmati per rispondere a determinati punti sensibili in maniera polarizzata… Se si rimuove il pensiero critico, la gente viene manipolata più facilmente... Le emozioni sono causate dai pensieri, i quali a loro volta sono controllati dalle parole, dal nostro dialogo interno… Se voi e qualche vostro amico a scelta controllaste tutti i media, quanto facile vi sarebbe alterare le menti delle persone?... Il problema con l'essere già familiare con un concetto è che spesso categorizziamo le informazioni in compartimenti mentali denominati “già visto”, “niente di nuovo”, o “non cosi pericoloso.”.. Gli addetti alla propaganda ed alla disinformazione hanno campo libero nei media di questi tempi, ed affondano le radici in molti anni di studio nella manipolazione delle menti delle masse, grazie alle Fondazioni Rockefeller, il Tavistock Institute e la Germania Nazista… Pensate davvero che eleggendo qualche nuovo partito o presidente si metterà fine ai problemi del pianeta? La scienza inventerà una pillola magica che renderà tutto perfetto?” (R. Winfield)

Nella nostra mente viene alimentata la fiducia nella Scienza ufficiale e nelle autorità offerte dal sistema, e quando emergono argomenti che mostrano che queste autorità e queste conoscenze non sono a servizio dei popoli si cerca di coprire di ridicolo o denigrare quelli che smentiscono la propaganda. Il risultato più efficace è quello di farci credere che si tratti di “opinioni” o di problemi inesistenti sollevati da menti non equilibrate.
Far passare le questioni di controllo criminale dei popoli come leggere conversazioni da fare su blog etichettati come “controinformazione” (e dove sarebbe l'informazione?), o come ideologie da discutere in rete tanto per passare il tempo o per deridere qualcuno, significa essere oberati dal condizionamento della "cultura" di massa, che ci vuole indifferenti alla sofferenza altrui o inclini a non scalfire in alcun modo il potere imperante.

Un altro metodo di controllo è quello di creare fazioni contrapposte, in questo caso quella dei “debunkers” e quella dei cosiddetti “complottisti”, in modo tale che lo scontro si articoli fra gruppi, oscurando che gli effetti devastanti delle azioni criminali del gruppo dominante vanno contro tutti, a prescindere dalla fazione a cui si appartiene.
Creando fazioni si crea ostilità reciproca e atteggiamenti rigidi, come se si difendesse una religione, mostrando di non essere interessati a trovare la verità su quella particolare questione.
Dividendo le persone e mettendo i gruppi gli uni contro gli altri si crea anche un clima di denigrazione e insulto reciproco, evitando così di lottare tutti insieme contro il vero avversario.

Parlando di certi argomenti non si vuole creare allarmismo, ma far emergere aspetti della realtà che non si possono più ignorare.
D’altronde, è inutile illudersi che un gruppo di criminali incalliti capaci di organizzare guerre e genocidi non siano anche capaci di devastare l’ambiente uccidendo anche dove la guerra non c’è.
Molti sanno che oggi le armi sono diventare sempre più sofisticate e tecnologiche. Oltre ad utilizzare i metodi spionistici, per controllare i civili e trovare i dissidenti, alcuni studiosi sostengono che oggi le autorità statunitensi stiano utilizzando anche metodi legati alla manipolazione dei fenomeni metereologici. L'utilizzo di questi metodi viene definito "guerra climatica" o ambientale. Secondo lo studioso Michel Chossudovsky gli ambientalisti sbagliano a concentrare tutte le loro attenzioni sulla mancata adesione degli Usa al Protocollo di Kyoto. Anche se è indubbiamente grave che gli Usa non considerino i danni prodotti all'ambiente e i possibili modi per diminuirli, occorre anche considerare che l'aviazione americana possiede strumenti per influire sul clima. Tali strumenti sono segreti, così come i loro effetti. Il Dipartimento di Difesa americano continua a stanziare fondi per sviluppare queste tecnologie. Un documento della Difesa dice:
"La manipolazione climatica diverrà parte della sicurezza interna e internazionale e sarà sfruttata in maniera unilaterale... Sarà usata a scopi difensivi e offensivi e anche come deterrente la capacità di generare precipitazioni, nebbia e temporali e di modificare il clima"
Leggi l'articolo completo di Antonella Randazzo

iPhone obbligatorio per le lezioni

Un'altra notizia di iPhone imposto.

La scuola di giornalismo della University of Missouri consiglia vivamente l'acquisto dell'Apple iPhone. Insomma, se si vuole frequentare i prestigiosi corsi dello storico ateneo sarebbe bene procedere con l'acquisto di uno smartphone Apple – anche l'iPod Touch è ben accetto.
La notizia ha suscitato scalpore oltreoceano, anche perché in un momento di crisi come questo obbligare ad un esborso di questo genere non può che essere rilevato come un abuso. La Facoltà, in verità, ha giustificato il bizzarro "requisito essenziale" facendo riferimento ad una nuova piattaforma informatica che gestisce le lezioni digitali da scaricare: Tegrity, una soluzione già in uso presso Stanford University ed altri atenei.
Insomma, per University of Missouri non sarebbe diverso "dal chiedere a uno studente d'ingegneria di comprarsi la calcolatrice". Disporre dell'iPhone è probabilmente considerato il primo passo per conoscere il giornalismo multimediale, ma in molti si domandano per quale motivo si debba attivare "un'inutile e costosa relazione con Apple".

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Io ho studiato Ingegneria e non solo non si era costretti ad acquistare una calcolatrice, ma quelle scientifiche venivano sequestrate, durante gli esami. Mi sono trovato poi ad un orale (fisica 2) a calcolare un impedenza complessa a carta, penna e neuroni, e la calcolatrice l'ha tirata fuori il professore solo per controllare il risultato.

Cos'avrebbe di così particolare questo programma che non può girare su qualsiasi notebook, netbook o smartphone di altra marca?

iPhone come strumento di controllo presenze

L'Università Aoyama Gakuin, che conta tre sedi in tutto il Giappone, vuole offrire gratis l'iPhone a studenti e docenti e sfruttare il GPS, con un'applicazione specifica, per sapere quali alunni sono a lezione.
Il dispositivo dovrebbe essere utilizzato anche per altri scopi, come la somministrazione di sondaggi agli studenti e al personale docente, la distribuzione di materiali e video didattici, o la gestione delle esercitazioni (i compiti a casa).
Non è la prima volta che l'iPhone viene adottato da un'università come strumento per la didattica. Ci avevano già pensato la Scuola di Giornalismo dell'Università del Missouri, che lo sfrutta per distribuire file audio tramite iTunes, e la Abilene Christian University, per scopi simili. Questo nuovo modo di sfruttare il modulo GPS, tuttavia, è del tutto nuovo, e implica interrogativi importanti sia dal punto di vista tecnico che, soprattutto, da quello etico.

Evidentemente la semplice firma non bastava..

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