Persone Drammaticamente Lobotomizzate

Non ci sono altre spiegazioni. Deve essere questo il reale significato di PDL.
Dopo le decine di processi, sentenze, figure di merda, puttane, balle a ripetizione, l'elettore PDL non si fa convincere. Crede sul serio sia tutto un complotto eversivo.
Si porta a casa la paghetta che finirà prima della fine del mese, e gioisce per lo scudo fiscale, credendo che porterà qualcosa di buono pure a lui.
E dopo la sentenza Mondadori, che peraltro non è una novità, visti i precedenti, non cede, anzi. Sul Giornale compare un'angosciante proposta di "colletta":

«Non possiamo lasciare che questa nostra sinistra, non al caviale ma alla mortadella, ci faccia questo» sbotta Bepi777 mentre Gianni Zingales ritiene che «gli attacchi a Berlusconi siano diventati ormai una vergogna senza limiti» e che occorra «dare un segnale forte a questa opposizione senza idee e livorosa: scendiamo in piazza a difendere il premier e il suo governo». Sfoghi comprensibili e in fondo prevedibili.
Ciò che però non ti aspetti, e che dimostra un attaccamento alla bandiera Pdl entusiasta e viscerale, è la proposta che oltre a Bepi777 e a Zingales lanciano tutti gli altri lettori-elettori: lanciare immantinente una sottoscrizione per coprire il buco di 750 milioni di euro aperto dalla sentenza di Milano. Chi offre 50 euro, chi è pronto a versarne 1.000. E in tanti hanno fatto lo stesso conto: se ogni elettore Pdl versasse 42 euro, i 750 milioni sarebbero belli e coperti.


Non ho più parole per commentare.

Non solo corruttore

Il corruttore di Mills ora è anche "corresponsabile di corruzione".
Nel 1991 la Fininvest ottiene il controllo della Mondadori, danneggiando la Cir di Carlo De Benedetti, con un "aiutino" al giudice Metta.

"Sarebbe naturalmente fuori dell’ordine naturale degli accadimenti umani che un bonifico di circa 3 miliardi di lire sia disposto ed eseguito, per le dimostrate finalità corruttive, senza che il “dominus” della società, dai cui conti il bonifico proviene, ne sia a conoscenza e lo accetti".

Il dominus qui sopra, ovviamente è "furibondo e allibito". E' tutto un complotto della sinistra ovviamente.
Non per Libero. Per Feltri si tratta di "golpe".

"Per poter compiere questa nuova scelta di vita, ho rassegnato oggi stesso le mie dimissioni da ogni carica sociale nel gruppo che ho fondato. Rinuncio dunque al mio ruolo di editore e di imprenditore."
Silvio Berlusconi, 26 gennaio 1994.

Marcia mondiale per la pace e la non violenza

Parte oggi, Giornata Internazionale della Nonviolenza, dalla Nuova Zelanda, e percorrerà 6 continenti, 160.000 km, concludendo il suo viaggio il 2 gennaio 2010 ai piedi del monte Aconcagua, a Punta de Vacas (Argentina).

Viviamo in una situazione critica a livello mondiale, caratterizzata dalla povertà di vaste regioni, dallo scontro tra culture, dalla violenza e dalla discriminazione che contaminano la vita quotidiana di grandi settori della popolazione. Conflitti armati devastano molte zone e ora dobbiamo affrontare anche una profonda crisi del sistema finanziario internazionale. A tutto questo si aggiunge il problema più pressante, la minaccia nucleare in aumento. È un momento di enorme complessità; non solo dobbiamo prendere in considerazione gli interessi irresponsabili delle potenze nucleari e la follia di gruppi violenti, con possibilità di accesso a materiale nucleare di dimensioni ridotte, ma dobbiamo tener presente anche il rischio di un incidente che potrebbe innescare un conflitto devastante.
Non si tratta della somma di singole crisi: ci troviamo davanti al fallimento globale di un sistema la cui metodologia di azione è la violenza e il cui valore centrale è il denaro.



Dal 7 al 12 Novembre passerà per l'Italia:
  • 7 Novembre Arrivo a Trieste
  • 8 Novembre mattina Aviano
  • 8 Novembre pomeriggio Vicenza
  • 8 Novembre notte Ginevra
  • 9 Novembre Mattina ONU Ginevra
  • 10 Novembre Milano
  • 11 Novembre Firenze e Attigliano
  • 12 Novembre Roma

Oggi in varie località si terranno presentazioni, conferenze, mostre, e proseguiranno per i prossimi 3 mesi. (calendario eventi)
Io parteciperò nella tratta Trieste-Aviano-Vicenza.

MarciaMondiale.org

Videocracy

Ci sono voluti trent'anni di fanciulle scosciate e giovanotti palestrati, di casalinghe disperate e quiz milionari, di reality irreali, di gossip e volgarità eretti a sistema. Un lavoro lungo e paziente, che alla fine però ha fatto centro: la tv in Italia ha preso il posto della democrazia.

Il mio tentativo di caricare Videocracy su youtube è fallito nel giro di una giornata, il tempo necessario per ricevere un'intimidazione della Fandango, produttrice del film.
Qualcuno ha provveduto a caricarlo su megavideo, e io diffondo.

Ritrovato su YouTube il 17/11/2013: 
RI-Ritrovato su YouTube il 22/08/2024:

Le navi dei veleni

Il nostro è un paese di misteri, alcuni sono sottoterra, altri nascosti da pagine processuali e carte che in pochi hanno letto. Ma anche una delle nostre meraviglie, il mare, custodisce dei segreti. Sono navi sommerse, che hanno portato sui fondali risposte che da anni in molti chiedono. E le implicazioni sono molteplici: ambiente, rifiuti, salute, affari. Interessi personali e collettivi, in una battaglia navale che è avvenuta, spesso in silenzio, a pochi metri dalle coste più belle d'Italia.

Dalle inchieste svolte risultano essere più di 30 le navi sparite, affondate, naufragate negli ultimi 20 anni. Tra queste alcune storie sono particolarmente misteriose.
Il Caso della Nave Riegel, per esempio. Affondata di fronte la costa di Capospartivento con il suo carico misterioso, nessun accertamento è stato mai fatto sulla effettiva presenza della nave nei fondali. Il capitano di corvetta Natale De Grazia ne tracciò con sicurezza la posizione, ma poi morì in circostanze misteriose mentre era in viaggio per il porto di La Spezia, per fare delle verifiche e degli interrogatori. Cosa trasportava quella nave?
E c'è dell'altro. Un collegamento tra l'affondamento della Righel e il traffico internazionale di rifiuti radioattivi legato anche all'ingegner Comerio.

Chi è Giorgio Comerio? In un'informativa dei Carabinieri di Reggio Calabria viene descritto come "persona di intelligenza spiccata, sicuramente massone, appartenente ai servizi segreti argentini e legato ai più grossi finanzieri mondiali". Per il Ministro Giovanardi è "noto trafficante d'armi implicato in un progetto per lo smaltimento in mare di rifiuti radioattivi nel pianeta ed anche nel mar Mediterraneo". Per il Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento è un "faccendiere italiano al centro di una serie di vicende legate alla Somalia ed alla illecita gestione degli aiuti della direzione generale per la cooperazione e lo sviluppo".
Nello studio di Comerio è stato trovato un diario con la frase LOST THE SHIP scritta sulla pagina del 21 settembre 1987. E la data dell'affondamento della Rigel. Lì si trova anche una copia del certificato di morte di Ilaria Alpi. Dapprima acquisito agli atti dal giudice Neri, di quel certificato non cè più traccia.

Tra il 1987 e il 1989, alla Jolly Rosso, motonave della compagnia Messina fu affidato il rimpatrio di 15mila fusti e 20 container di scarti pericolosi dell'industria italiana scaricati in Libano. 9532 bidoni di diossina tornano in Italia. La nave viene ribattezzata Nave dei Veleni. Cambia allora nome e diventa Rosso, ma tornerà a far parlare di sé.
ll 14 dicembre 1990 si spiaggia sulla costa di Amantea in località Formiciche. L'ipotesi degli inquirenti è che alla Rosso, l'affondamento non riuscì a causa delle condizioni del mare. Una attività frenetica attorno alla Rosso dopo lo spiaggiamento pone seri dubbi su quello che è accaduto realmente.
Sulla vicenda viene pubblicato un dossier dell'Espresso, legambiente e wwf. La compagnia Messina presenta nel 2004 un memoriale in cui spiega quello che secondo gli armatori è accaduto realmente.
E nel febbraio 2009 il PM della procura di Paola, Greco, chiede l'archiviazione della vicenda. Il Gip, dott. Carpino, il 13 maggio scorso accoglie le richiesta del Pm e dispone larchiviazione del procedimento a carico dellarmatore Messina.

Eppure qualcosa lega i nostri mari alle coste della Somalia, il Mediterraneo con le guerre lontane, le navi con le scorie. Ilaria Alpi prima di morire, il 20 marzo 1994, assieme al suo operatore Miran Hrovatin, stava indagando proprio sul traffico dei rifiuti tossici e delle armi.



Affrontare l'argomento delle Navi a perdere vuol dire entrare in trame oscure, collusioni, malapolitica, criminalità, servizi segreti deviati. E nel ruolo dell'informazione. Forse un giorno sapremo la verità sul caso Ilaria Alpi e sulle navi dei veleni e potrebbe costre caro al nostro Paese. Fino ad allora è bene che il senso del dovere non perda la rotta.