Tele-reGime

Il TG1 di Minchiolini è diventato qualcosa di spaventosamente vergognoso. Vero, ce ne eravamo accorti da tempo. Servizi idioti stile StudioAperto, Mills "assolto", i memorabili editoriali.
L'apoteosi però in questi ultimi giorni.
Marcello Dell'Utri, ancora senatore della Repubblica, si prende 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, e il primo TG nazionale ne da la notizia, dopo l'evento del giorno, la morte di Taricone, riuscendo a non dire nemmeno una volta la parola "condannato":


E per spingere la legge sulle intercettazioni, non disgusta di sparare delle balle clamorose (le stesse che già aveva sparato Silvio)


E dovremmo pure pagare un canone per questo.

Parallele

Malaria, uccide un milione di persone all'anno, un bambino si cura con 45 centesimi.
0,45€ x 1.000.000 = 450.000 €/anno.

Stipendio di Mourinho: 10 milioni €/anno.

Perla

"Solo una piccola lobby di magistrati e giornalisti è contraria alla legge sulle intercettazioni, la grandissima maggioranza italiana è stanca di non poter usare il telefono per tema di essere spiata".

-Silvio Berlusconi-

La Guerra alla Democrazia

Di John Pilger, fu presentato al Festival di Cannes nel 2007.


Questo Film Documentario parla del potere dell'impero e di quello del popolo.
E' stato girato in Venezuela, Bolivia, Cile, Guatemala, Nicaragua e Stati Uniti. 
Racconta la storia, attraverso la voce dei protagonisti che la vivono, 
del "giardino nel retro" dell'America, il termine spregiativo dato a tutta l'America Latina. 
Descrive la lotta dei popoli indigeni prima contro la Spagna, poi contro gli immigranti europei che hanno rinforzato la vecchia elite. 
Le riprese si sono concentrare sui barrios, dove vive il "popolo invisibile" del continente, in baracche infernali che sfidano la legge di gravità.

Racconta, soprattutto, una storia molto positiva: quella del sollevarsi dei movimenti sociali che ha portato al potere governi che promettono di ergersi contro chi controlla la ricchezza nazionale e contro il padrone imperiale. 
Il Venezuela ha spianato la strada, e un punto focale del film è una rara intervista faccia-a-faccia con il presidente Hugo Chavez, la cui crescente consapevolezza politica, e il cui senso della storia (e dell'umorismo) sono evidenti. 
Il film indaga il colpo di stato del 2002 contro Chavez e lo inserisce in un contesto contemporaneo.