E' uscita !!!!!

Finalmente disponibile la nuova versione di Ubuntu e le sue sorelle.

L'edizione desktop introduce migliorie al supporto delle stampanti, alla navigazione web e all'interfaccia grafica, che ora adotta GNOME 2.20 e la tecnologia 3D Compiz Fusion.
Ubuntu 7.10 è in grado di rilevare automaticamente se il sistema su cui gira è in grado di far girare Compiz Fusion: se non lo è, viene utilizzata l'interfaccia grafica tradizionale. Effetti addizionali possono essere attivati dal menù System / Preferences / Appearance sotto il tab Visual Effects.
Nel rinnovato sistema operativo è stata attivata di default anche la Deskbar, che permette di accedere istantaneamente alle applicazioni di uso più frequente, ai bookmark, al desktop search e ad altre risorse e funzionalità. Il motore di ricerca è ora in grado di indicizzare tutti i formati dei file più comuni, come foto, documenti, musica ecc.

Un'altra grande novità di Gutsy Gibbon è data dal pieno supporto in scrittura alle partizioni ed ai file NTFS di Windows, una caratteristica fornita dal driver open source NTFS-3g che sarà particolarmente apprezzata da chi installa Ubuntu in dual-boot con Windows XP o Vista.

Ubuntu 7.10 include poi la possibilità di passare velocemente da una sessione utente all'altra senza dove ogni volta introdurre nome utente e password; migliora il gestore di plug-in per Firefox; fornisce un menù di configurazione per lo schermo che permette di cambiare "al volo" il driver grafico, la risoluzione e la frequenza di refresh; migliora il supporto plug and play per le stampanti, che ora vengono configurate totalmente in automatico; offre all'utente la possibilità di cercare e installare, per certi componenti hardware, eventuali firmware o hardware proprietari; e migliora il supporto al risparmio energetico, alla cifratura dell'hard disk, alla sicurezza (è ora inclusa la tecnologia AppArmor), ai thin client e ai profili di autenticazione.

Per quanto riguarda il risparmio energetico, Ubuntu 7.10 può avvantaggiarsi delle migliorie introdotte dal kernel Linux su cui poggia, il 2.6.22, ed in particolare dalla modalità di funzionamento tickless.

Articolo completo: Punto Informatico

Download:
Ubuntu
Kubuntu

L'ipocrisia del Nobel

Albert Arnold Gore junior e l’I.p.c.c. hanno vinto l’ambito e ‘prestigioso’ Premio Nobel per la Pace !
Solamente il Comitato di ‘esperti’ della Fondazione svedese per il Nobel poteva assegnare il premio per la Pace al fasullo e propagandistico riscaldamento globale!
La spiegazione ufficiale è che Al Gore junior e l’Ipcc (il Comitato intergovernativo per i mutamenti climatici), sono stati premiati per
gli sforzi compiuti al fine di «costruire e divulgare una maggiore consapevolezza sull'impatto del cambiamento climatico causato dall'uomo, e per delineare le misure necessarie a contrastare» gli effetti negativi.
Non importano le sempre più numerose evidenze scientifiche che dimostrano la truffa colossale, il terrorismo mediatico e psicologico portati avanti da Gore & C..
Poco importa anche che la strategia algoriana sia quella di puntare il dito contro i Paesi in via di sviluppo, colpevoli di una crescita demografica incontrollata (falsa pure questa), che causerebbe il consumo delle risorse mondiali (!?). Della serie: non siamo noi occidentali che consumiamo e sprechiamo, ma sono i “morti di fame” del Terzo Mondo!
Quindi “maggiore consapevolezza” di cosa?
Forse che il milione e mezzo di dollari (soldi che vengono donati assieme al Premio) è stato dato ad un miliardario guerrafondaio, massone di alto rango, che partecipa attivamente alle strategie
eugenetiste e razziali statunitensi?
Nulla di nuovo all’orizzonte direbbe qualcuno, visto che perfino Heinz Alfred Kissinger - Henry per gli amici - nonostante i suoi numerosissimi crimini in giro per il mondo - ha ricevuto il premio Nobel per la Pace nel 1973 (alla faccia di Salvador Allende e di tutti i cileni scomparsi e torturati; alla faccia degli abitanti massacrati dell’Iraq, dell’Iran, dell’Indocina, di Cipro, di Timor Est, del Bangladesh, ecc. ecc.)
Ecco l’ipocrisia dei Nobel…

Articolo: Disinformazione.it

Trusted Computing: Che fine ha fatto?

FreeMachines!! , come idea, è nata quasi due anni fa, in seguito allo spargersi della voce a proposito del Trusted Computing, fu progetto Palladium, che continua a cambiar nome ma ancora non è entrato in funzione. In sostanza, si tratta di un'accordo tra praticamente tutte le casi produttrici hardware e software, per rendere i computer "fidati". In pratica, fidati per loro, le grosse case discografiche e videografiche, ridotte alla fame da questa inarrestabile pirateria. La soluzione è impedire a tutti anche di scambiarsi le foto delle vacanze.



Ma come mai se ne parla da anni, ma sui prodotti tecnologici ancora non si trova nulla del genere? Il fatto è che il grave e diffuso disappunto dell'utenza di fronte a questa tecnologia fa indugiare le industrie. In ogni caso, pare che per il 2009 al massimo dovremmo esserci.
Non mi dilungo in questa sede, ma segnalo questo articolo di Punto Informatico, che fa un punto della situazione molto accurato.

Censura elettronica in Internet

Il vicepresidente della Commissione Ue, Franco Frattini, propone di applicare una serie di norme per combattere il terrorismo in rete che renderanno possibile il controllo di internet. E' solo una proposta, ed è difficile che venga messa in pratica, però solo l'idea è inquietante.
Sono previsti due livelli di filtri per le pagine web, e addirittura la chiusura automatica di un software di videoscrittura quando si digita una parola non consentita.

Articolo: Giornalettismo

Simbolismo occulto

Forse non ci avete mai fatto caso, ma i simboli legati alla massoneria e al satanismo, la piramide, l'occhio, il pentagramma rovesciato, il gufo, le corna, sono presenti nei loghi di moltissime società e aziende:

No a Windows preinstallato

Tempi duri per Microsoft.
Si è appena presa un supermulta da mezzo miliardo di euro per abuso di posizione dominante, le vendite di Vista non vanno così bene come si aspettava, e -finalmente- qualcosa comincia a muoversi contro lo stato attuale delle cose, per cui chi compra un pc, è praticamente obbligato a comprare una licenza Windows.
E già. Pensavate che il sistema operativo che trovate dentro un nuovo pc sia in regalo? Che il restante software preinstallato sia una generosa offerta del venditore? Niente di più lontano dalla realtà. E' possibile, con molta fatica, ottenere un pc senza Windows, ma ci sono stati addirittura casi di invalidazione della garanzia nel caso di un installazione di Linux sul pc portatile.
Ebbene, il Globalisation Institute ha deciso di fare pressioni sulla Commissione Europea sostenendo che la vendita in bundle di macchina e software rappresenta un ostacolo alla libera competizione. La proposta è dividere la vendita di hardware e software, mettendo bene in chiaro i prezzi dell'uno e dell'altro, così, se uno desidera Windows, è libero di averlo, ma se qualcuno preferisce altre possibilità, non è costretto a fare i salti mortali.

Articolo: Punto Informatico

Una lettera di padre Benjamin

Riporto, dal blog di Beppe Grillo, una lettera di padre Benjamin, che mette bene in luce alcuni scottanti argomenti e la situazione dell'informazione manipolata con la quale abbiamo a che fare.

"Caro Beppe Grillo,
sono padre Benjamin, non so se ti ricordi, nel marzo 2003 prima dell’aggressione americana contro l’Iraq, dicevo a “Porta a Porta” che non c’era in quel Paese nessuna arma di distruzione di massa, che era tutta una montatura di Washington per ingannare l’ONU e l’opinione pubblica.
Dicevo che se avessero invaso l’Iraq non avrebbero trovato nessuna arma di distruzione di massa, ma certamente un'eroica resistenza all’invasione. Mi hanno risposto con offese, ingiurie, calunnie e hanno dato ordine alle reti televisive e alle radio di non parlare dei miei libri e dei miei film sull’Iraq. Quando si dice la verità e i potenti Signori delle bugie non possono risponderti con altre menzogne, impiegano la denigrazione, l’insulto, la diffamazione.
Dio ti benedica, Grillo. Anche me hanno trattato da terrorista, perché dicevo la verità su quanto accadeva realmente in Iraq e denunciavo le menzogne dei “Signori delle Bugie” di Washington e Londra. Il Corriere della Sera, in un editoriale (del 2004) di un giornalista amico di un signore libico Capo del Mossad a Roma, aveva pubblicato che facevo parte di un’associazione islamica terroristica. Niente di più. Ho scritto cortesemente al quotidiano di correggere. Nessuna risposta. Il mio avvocato ha scritto al Direttore del quotidiano e al giornalista. Anche per lui, nessuna risposta. Ho fatto causa e ho vinto, con una sentenza definitiva del Tribunale di Milano.
Tutti questi “cani guardiani del Potere” mi trattavano in diretta televisiva da pro Saddam, perché dicevo che secondo l’UNICEF morivano in Iraq da 5 a 6.000 bambini al mese per le conseguenze dell’embargo, mi trattavano da anti-americano, perché dicevo che avevano contaminato la popolazione e l’ambiente con armi all’uranio impoverito, affermavano che queste armi non esistevano!
Gianfranco Fini mi tirava in faccia che non ero degno di portare l’abito religioso, perché affermavo che il rapporto presentato al Congresso americano, rapporto dell’Istituto strategico del Collegio di Guerra della Pennsylvania, conferma che nella strage di Halabja contro i Kurdi, che fece 5.000 vittime, con armi chimiche, l’Iraq non c’entrava niente. Citavo un rapporto ufficiale presentato al Congresso americano nel 1989, ma Fini, che nel 1983 viaggiava con Donald Rumsfeld in Iraq per andare a stringere la mano a Saddam Hussein, lui, nel 2003, Ministro degli Affari Esteri, non sapeva nulla di questo rapporto al Congresso. Ecco perché il processo a Saddam Hussein sulla tragedia dei Kurdi di Halabja non l’hanno mai voluto fare. Ecco perché l’hanno impiccato prima (per aver ucciso 148 estremisti islamici): per evitare il processo per le vittime di Halabja. Sarebbe saltato fuori il famoso rapporto al Congresso intitolato “Iraqi power and U.S. Security in the Middle East (97 pagine)" e sarebbe stato scoperto che in questa faccenda, loro, gli americani, avevano una pesante responsabilità.
Manipolano le coscienze con montagne di menzogne e offendono coloro che divulgano la verità per denigrarli presso l’opinione pubblica con la loro potente macchina di disinformazione. Come hai detto così bene, per farlo, i loro “cani da guardia”, su tutte le reti aziendali, abbaiano. Contro chi attacca la loro egemonia, contro chi denuncia il loro predominio e la loro arroganza. Il loro odio non ha fine. Per fermare chi dice la verità non si fermano dinanzi a nulla. Ecco un esempio: il 14 febbraio 2003 accompagnavo Tareq Aziz e la delegazione irachena per l’incontro con Papa Giovanni Paolo II. Saputa la cosa, hanno fatto di tutto per impedirlo. Sono (i signori delle Bugie e del Potere) intervenuti presso il Cardinale Camillo Ruini e presso alcuni potenti Prelati della Segreteria di Stato del Vaticano, perché mi fosse impedito di incontrare Giovanni Paolo II. E così fu.
Il giorno dell’udienza, arrivato con la delegazione irachena presso la biblioteca del Papa, mi fu impedito di entrare e mi fu chiesto di aspettare (come un cane), da solo, in una stanza. Dopo l’udienza di Aziz con il Papa, quando il Ministro iracheno è venuto a sapere quanto era accaduto, furioso, ha deciso di cancellare la conferenza stampa del pomeriggio presso la Sala Stampa Esteri. E’ soltanto dopo aver insistito per tre volte di mantenere la conferenza che finì per accettare. Tareq Aziz doveva partecipare a “Porta a porta”. Una telefonata del produttore mi informava, la mattina della trasmissione, che era stato vietato ai giornalisti di ricevere il ministro iracheno negli studi della RAI, e furono cancellate tutte le trasmissioni Rai alle quali avrebbe dovuto partecipare Aziz.
Democrazia in delirio. Caro Beppe, dicono di te cose deliranti! Benedetto sei tu, quando sei oltraggiato e offeso, ne esci ancora più grande. E’ così: i Media aziendali devono obbedire ai loro sponsor, lobby dell’armamento e del petrolio. Chi paga, comanda. Prendono i figli di Dio per dei coglioni, ma il peggio è che i figli di Dio non se ne rendono nemmeno conto! Fabbricano, nei loro studi, un video con un attore nel ruolo di Bin Laden.
Un anno fa con la barba grigia, adesso con la barba nera. Se ne accorgono troppo tardi e dicono che la barba di Osama è nera in questo nuovo video, perché è una tradizione degli islamici di tingersi la barba quando sono in guerra. L’anno scorso la barba di Osama era grigia e bianca, oggi è nera! Probabilmente perché l’anno scorso, anche se Bin Laden era in guerra, aveva dimenticato di andare in tintoria. Pronto il nuovo video di Osama barba nera, tutti i “cani da guardia” a trasmetterlo con appassionati commenti.
L’anno scorso, i Servizi segreti francesi avevano dichiarato che Bin Laden era morto e che ne avevano le prove. Sarà risuscitato. In un video, vedi Bin Laden mangiare con la mano destra quando è mancino e tutti coloro che lo conoscevano possono testimoniare che è mancino, ma fa niente, nessuno lo sa. Il suo anello al dito, non è suo, ma fa niente, non si vede bene. Gran parte dei discorsi del Bin Laden super star sono stati scritto da Adam Gadhan, di Los Angeles, il cui nome originale è Adam Pearlman (anche noto come Azzam l’Americano), ma fa niente. Che ne sa il gregge della RAI.
Ti dicono: oggi 27 attentati terroristici in Iraq. Non sanno nemmeno in Iraq chi siano gli autori di queste azioni, ma i Media in Occidente ti dicono che sono dei terroristi. Nell’ultima guerra mondiale, durante l’occupazione della Francia, la radio tedesca di propaganda diceva della Resistenza francese che si trattava di terroristi che attaccano le forze tedesche. Diceva Goebbels, capo della propaganda del III° Reich: “Quando dite una bugia, dovete ripeterla mille volte, alla fine tutti crederanno che è vera”.
Così fanno i servi dell’Impero della Bugia di Washington, Londra, Roma, Parigi e Sidney. Ti ricordi che i “cani guardiani del potere” avevano pubblicato che padre Benjamin aveva ricevuto dal Governo di Saddam Hussein delle "allocazioni" di petrolio. Avevo risposto che non le avevo mai accettate. Quando gli ispettori dell’ONU hanno pubblicato il loro rapporto e hanno scritto che non soltanto il Ministero del petrolio a Baghdad e la SOMO confermava che padre Benjamin non aveva mai ritirato queste allocazioni, ma che le aveva rifiutate ufficialmente con una lettera a Tareq Aziz (della quale gli ispettori dell’ONU avevano una copia), nessun quotidiano, dico nessuno di quelli che mi avevano offeso e denigrato, ha avuto il coraggio di scrivere “ci siamo sbagliati con Benjamin: il rapporto ONU conferma che non ha mai accettato queste allocazioni di barili di petrolio”. Anzi, padre Benjamin è stato l’unico, tra centinaia di personalità, ad aver rifiutato. L’unico stronzo, perché adesso si è fatto fregare il suo petrolio dagli americani.
Invece, puoi immaginarti il casino se fosse adesso rivelato quale società di Donald Rumsfeld faceva business con Saddam Hussein durante l’embargo e la quantità di barili di petrolio ed altro che si sono presi due Capi di Stato di Paesi Europei. E non sono quei Capi di Stato che si potrebbe immaginare, perché contrari all’aggressione contro l’Iraq. No, sono altri.
Potrei scriverti un libro, potrei anche raccontarti un sacco di cose sull’11 settembre 2001, sulle confidenze di Tareq Aziz durante la sua visita in Italia, su cosa probabilmente accadrà prossimamente in Iraq, ma non voglio abusare della tua pazienza e del tutto tempo. Ti ringrazio già di avermi letto fin qui. Volevo soltanto testimoniarti la mia stima per il tuo coraggio. Saranno capaci di tutto per fermarti, ma non ce la faranno. Sul tuo treno stanno salendo ogni giorno sempre più viaggiatori e il tuo binario è diritto, il loro è vecchio, storto e pericoloso. Ricordati di Colui che diceva “la Verità vi renderà liberi”.
Jean-Marie Benjamin