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Sfida Umano - Macchina



Il computer quantistico.

E' Realtà.

VS




E'h.
 La scienza dell'HPC approda a una nuova fantastica frontiera.
La "Stupida Macchina" ora ragiona esattamente come noi.

Bene. Sfido pubblicamente GOOGLE stessa e il suo Computer.
In palio?
nothing
NULLA. 0. NIET. NADA. un emerito cazzo.

Oggi è domenica 10/01 e mi va di svagarmi.

Appuntamento a scelta di GOOGLE.
Modalità Combattimento: a scelta di GOOGLE.

START
Ore 17:11
10/01
2016
Ends...................NEVER

Anonymous

Non lo nego.
Il passato 5 novembre (2013) ho fatto anche io parte di Anonymous.


Semplicemente, il mio profilo Facebook per un giorno è stato quello di un programmatore consapevole del sistema in cui lavora, e della fondamentale importanza delle menti che stanno dietro i programmi  per computer, smartphone, e tablet che rendono possibile tutto ciò che ci circonda, nel Bene, ma purtroppo e soprattutto, nel Male.

Non ho hackerato nulla, solo creato un po' di scompiglio, 
e verificato che tutto ciò che viene scritto in rete è passato al vaglio parola per parola. 
Sono arrivate le risposte e le conferme che mi aspettavo. 

TUTTO QUI

Sappiate che nulla, ma proprio NULLA, è "privato".

Agcom: Non censurare internet!

Il nostro governo ha lanciato un nuovo attacco alla libertà di accesso all'informazione, e fra 2 giorni un organo amministrativo sconosciuto ai più potrebbe ricevere poteri enormi per censurare internet.

L’Autorità per le comunicazioni, un organo di nomina politica, sta per votare un meccanismo che potrebbe perfino portare alla chiusura di qualunque sito internet straniero - da Wikileaks a Youtube ad Avaaz! - in modo arbitrario e senza alcun controllo giudiziario. Gli esperti hanno già denunciato l’incostituzionalità della regolamentazione, ma soltanto una valanga di proteste dell’opinione pubblica può fermare questo nuovo assalto alle nostre libertà democratiche.

Non c'è tempo da perdere. Fra 2 giorni l'Autorità voterà la delibera, e se insieme costruiremo un appello pubblico enorme contro la censura su internet potremo fare la differenza. Inondiamo i membri dell'Autorità di messaggi per chiedere di respingere la regolamentazione e preservare così il nostro diritto ad accedere all’informazione su internet. Agisci ora e inoltra l'appello a tutti!

http://www.avaaz.org/it/it_internet_bavaglio/?vl

Islanda e Italia

Mentre in Italia si spinge a cazzotti il ddl intercettazioni, che prevede anche l'obbligo di rettifica per i blog (48 ore per "rettificare", o multe salatissime che un blogger spensierato non può permettersi di pagare), in Islanda viene approvata una legge che garantisce uno "scudo" quasi totale a chi metterà su Internet segreti militari, giudiziari, societari e di Stato di pubblico interesse. I blogger saranno protetti dai processi. "Sarà difesa la libertà d'espressione".

La grande bufala della pirateria informatica

I download illegali su internet uccidono il profitto degli studios cinematografici e software houses. Questo è quello che ripetono da anni.
Quando vai al cinema a vedere un film, paghi il tuo bel biglietto, e ti devi sorbire l'angosciante spot "non ruberesti una borsa, un auto, ecc". Cazzo se sono qui ho pagato, fammi vedere il mio film.

Ma sarà vera questa cosa?
Il 2009 è stato piuttosto produttivo per l'industria cinematografica.
E per "piuttosto" si intende anno record di incassi: più di 10 miliardi di dollari solo per USA e Canada. Ed è stato un record anche l'anno precedente.
E i videogiochi? Come se la cavano?
Prendiamo il gioco più scaricato di quest'anno, Modern Warfare 2.
Lo stesso gioco rischia di essere il più venduto della storia, con circa 17 milioni di copie vendute.

Una vera piaga eh?

Lo sceriffo del web

Il governo trasforma il Garante per le Comunicazioni nello sceriffo di Internet. Il Garante dovrà controllare che i siti della Rete rispettino per davvero le regole sul diritto d´autore. Nel 2010, dunque, mettere lo spezzone di una partita o di un film su Youtube potrà comportare richiami e sanzioni.

Del diritto d'autore se ne occupano già le Major. Se provi a caricare su youtube una puntata dei Simpson, la rimozione è immediata e automatica, perchè così ha deciso la FOX.
Forse dovrebbero spiegarlo alla Mediaset, che basta chiedere. Prima i 500 milioni di risarcimento (che ovviamente è finita con una risata in faccia), ora una legge.

A dire il vero un po' mi preoccupa la cosa. Io per esempio ho caricato Sicko su YouTube e su questo blog. Lo sceriffo può prendersela con me? Non dovrebbe venire a reclamare Micheal Moore o chi per lui?
Nel ddl, tra l'altro, c'è il famoso obbligo di rettifica.

Tira una brutta aria. Non posso permettermi di rischiare multe stratosferiche.
Staremo a vedere. Molto probabilmente, se il ddl passa, io chiudo tutto.

Articolo: Repubblica

Il Canada oscura 4500 siti

Il governo canadese chiude 4500 siti: a causare ciò sono stati i due siti eg-gc.ca e enviro-canada.ca, che da due settimane circa portavano avanti una sorta di parodia mirando ad evidenziare gli scarsi sviluppi di Copenhagen, concentrandosi principalmente sul Canada e sulla sua politica ambientale.

Il governo, evidentemente a corto di umorismo, ha chiesto al provider tedesco statunitense Serverloft di rimuovere dai loro servers entrambi i siti e tutti gli altri collegati a faccende ambientali. Il provider ha replicato disattivando un intero blocco di indirizzi IP, rendendo irraggiungibili circa 4.500 siti che non avevano nulla a che fare con la burla.

Mike Bonanno di YesMan (il gruppo che ha creato i due siti incriminati) si dichiara deluso non solo dal comportamento del governo riguardo le tematiche ambientali ma anche dalla violazione della libertà di espressione.

Articolo: downloadblog

Commenti

Maroni cita un commento, come esempio di istigazione all'odio e apologia di reato:
"Sono felice che gli abbiano spaccato la faccia"
Certo, un commento che denota una certa pochezza dell'individuo che l'ha scritto, ma, in teoria, in Italia c'è libertà di espressione.

Allora vi riporto qualche altro commento, preso su youtube sotto ai video del fattaccio.
In Italia dove li trovi politici serii e onesti? Bisognerebbe accopparli tutti con un macete!!!

crepate tutti gli anti - berlusconi.Forza Berlusconi!!!

al diavolo, tutti questi comunisti comunisti di merda........

questo bastardo psicopatico...come dicono...e' stato mandato da altri piu' psicopatici comunisti bastardi merdosi !!!! MASSIMO TARTAGLIA SPERO TI APRINO IL CULO E TI METTANO LE BUDELLA A SECCARE AL PALO !!!

ripeto:a tutti voi comunisti che appoggiate l'aggressione a Silvio non auguro altro che venga fatta la stessa cosa a vostro padre o a vostro nonno...bastardi! vergognatevi!
GRANDE
anzi la morte ai loro Genitori!!!
violenti di merd.a!!
W Berlusconi

ke pezzo di merda ke sei!!!
nn capisci un kazzo della vita!!
Berlusconi deve farti morire!!
a te ae a tutti quei figli di puttana ke dicono ke deve morire!!
tutti figli di puttana spero ke Berlusconi si Fotte tutte le vostre Mamme e poi le ammazza!!!!
cm voi volete la sua morte noi voliamo la morte dei vostri famigliari!!!
W Berlusconi!!!

L'autore di questo video è un emerito cazzone di sinistra nulla facente!

poveri comunisti siete ridicoli e patetici!!!!

Ascoltavo uno spezzone alla radio con Fabio Volo(su YT), il quale chiedeva ad un giovane di 30 anni che gli aveva scritto "comunista" in un sms: cosa significa comunista? E Il tapino,colto in fallo,rispondeva: "Bha..comunis ta è un'offesa qualunque,è come dire a uno 'sei un interista'".

Benvenuti in Cina

Come era ovvio, ciò che è accaduto domenica è un ottimo pretesto per stringere il cappio alla rete e approfittare per attaccare chiunque.
Certo, perchè se uno squilibrato spacca la faccia al premier, la colpa è di Di Pietro e IDV, Santoro e Annozero, Travaglio e il fatto quotidiano, e la rete tutta.
Se invece un gruppo di simili squilibrati ammazza di botte un omosessuale o da fuoco ad un barbone, la colpa non sarà mica dell'atteggiamento xenofobo della Lega o del Governo.
Ecco le dichiarazioni di Cicchitto e Maroni:

Questa per me, è un'istigazione a delinquere.

E se qualcuno crede che sia impossibile, o difficile, imbavagliare la rete, provi a cercare una foto del volto tumefatto del Premier.
Provi pure su google immagini, yahoo, virgilio. Sbizzarritevi pure con le chiavi di ricerca..

Eh, ma Cina è comunista!!! Per fortuna noi abbiamo Silvio che ci salva dal comunismo.

Chiuso l'account di Beppe Grillo

E' stato chiuso l'account staffGrillo, per qualche fantomatica questione di copyright.
Migliaia di video di interviste, passaparola, Grillo168. Sparite in un soffio. Copyright Beppe Grillo, ovviamente.
Ne consegue che anche in questo blog, tutte le puntate di passaparola, riportate regolarmente da più di un anno, avranno un player vuoto. Così come le puntate di Grillo168.
L'ultimo post sul blog di Beppe è proprio dedicato all'Informazione. Ironia della sorte.

Che cosa deve ancora succedere per capire che non si scherza più?

***AGGIORNAMENTO*** (dal blog di Grillo)
ore 17:12 - Grazie alle migliaia di messaggi che avete inviato, la segnalazione di violazione del copyright è stata ritirata e l'account Youtube "staffgrillo" è nuovamente operativo. Grazie a tutti!

E come per magia, ricompaiono tutti i video anche qui sul blog.
Certo sono contento, ma non posso fare a meno di pensare.. quando gli account chiusi non sono quelli di un personaggio che ha 200.000 visite al giorno sul blog e una schiera di avvocati, credete che questi vengano riattivati?

In Francia si ritenta con la Hadopi

L'Assemblea Nazionale ha approvato la revisione della legge antipirateria (HADOPI) dichiarata anticostituzionale a giugno.

Ora la parola spetta a una commissione parlamentare - composta da sette membri del Senato e sette dell'Assemblea Nazionale - che avrà il compito di vergare una bozza accettabile per entrambe le Camere, le quali dovranno dare l'approvazione definitiva.

Rispetto alla versione bocciata a giugno, questa legge mantiene i tre avvertimenti da inviare ai condivisori di materiale protetto e anche la disconnessione che segue il mancato ravvedimento ma affida il compito di sanzionare gli utenti a un giudice.
Il magistrato potrà ordinare il taglio della connessione senza la necessità di sentire l'accusato: il procedimento semplificato che la legge indica per questi casi- l'ordonnance pénale - prevede che la persona accusata possa ricorrere in appello, ma non che sia presente per difendersi quando le sanzioni vengono inflitte.

Se la legge sarà approvata in via definitiva, chi sarà riconosciuto colpevole rischierà la disconnessione fino a un anno, una multa di 300.000 euro e una condanna a passare un certo periodo di tempo in prigione.
Anche i "negligenti" rischieranno grosso: seppure non direttamente colpevoli, per aver lasciato altri liberi di scambiare materiale pirata anziché controllarli (come i genitori nei confronti dei figli, per esempio) rischieranno la disconnessione fino a un mese e una multa di 1.500 euro.

fonte

UTube Ripper

Utube Ripper è una semplice applicazione per Linux in grado di scaricare video da YouTube, e di convertirli in numerosi formati a seconda delle preferenze dell'utente.
Il cuore dell'applicazione è realizzato in Gambas, una versione grafica di Basic per Linux, ed oltre alla conversione dei filmati in formati quali FLV, MPEG o AVI, permette di estrarre anche solo la traccia audio da ogni video e di convertirla in formato MP3. L'utilizzo di questa applicazione risulta piuttosto semplice grazie all'ottima interfaccia grafica realizzata dagli sviluppatori, che mette bene in evidenza tutti i principali strumenti necessari.
Download e info: HTML.it

Diritto alla Rete - lo sciopero dei blogger

Domani 14 luglio, il primo sciopero al mondo dei blogger per protestare contro il ddl Alfano, di fatto bavaglio dell'informazione.
ByoBlu intervista Enzo Di Frenna, promotore, insieme ad Alessandro Gilioli e Guido Scorza, dell'iniziativa Diritto alla Rete

Google Chrome OS

OS come Operative System ma anche come Open Source.
Google ha appena annunciato la nascita di un suo sistema operativo, il Google Chrome OS, sarà open source e farà la sua comparsa su alcuni modelli di computer portatili nella seconda metà del 2010.
Capace di girare sia su processori ARM che x86, Google Chrome OS è un sistema operativo leggero basato su un kernel Linux.
"Gli attuali sistemi operativi sono stati disegnati in un'era nella quale non c'era il web", spiega Sundar Pichai, VP Product Management and Linus Upson, Engineering Director di Google. "Il nuovo sistema operativo dovrà essere veloce e leggero, dovrà avviarsi e portarti in rete in pochi secondi". Per questo, i primi computer a dotarsi del Google Chrome OS saranno i netbook, i piccoli portatili di ultima generazione pensati per gli utenti che hanno bisogno di lavorare e accedere a internet in mobilità.

Fonti: Repubblica, Punto Informatico

Firefox 3.5 è arrivato

E’ disponibile da ieri il download della nuova versione del browser Mozilla Firefox 3.5.
Questa nuova versione, grazie a un’ampia revisione destinata a supportare le nuove tecnologie, offre prestazioni JavaScript radicalmente migliorate, una nuova modalità di navigazione anonima e una migliore velocità nella visualizzazione delle pagine,infatti Firefox 3.5 è veloce più del doppio rispetto a Firefox 3 e oltre dieci volte più veloce di Firefox 2.
Al momento in cui scrivo, siamo a più di 7 milioni di download, visibili ora in real time su una pagina dedicata, piuttosto lontani dal record ottenuto per la scorsa versione, quando però si era organizzato da tempo il download day.

Sito Ufficiale

E' anche disponibile la versione portatile, per avere il proprio firefox su qualsiasi penna USB, e poterlo utilizzare ovunque senza necessità di installazione.

Lettera aperta al Senato

Lettera aperta dell'Istituto per le Politiche dell'Innovazione rivolta ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari del Senato, per tentare di bloccare la legge bavaglio sulle intercettazioni:

Internet, 16 giugno 2009
Ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari
Senato della Repubblica
ROMA

Egregio Presidente,
il ddl 1415A approvato alla Camera dei Deputati l’11 giugno u.s. ha, da più parti, sollevato numerosi dubbi e perplessità in ordine alla sua legittimità costituzionale e, più in generale, all’opportunità degli interventi normativi che, attraverso esso, si intendono realizzare.
Vi è, tuttavia, un profilo, sin qui, rimasto nell’ombra e poco approfondito nei dibattiti di questi giorni: si tratta del contenuto del comma 28 dell’art. 1, la cui infelice formulazione – ammesso anche che tale non fosse l’effettiva volontà del suo estensore – rischia di determinare un’inammissibile limitazione della libertà di manifestazione del pensiero in Rete che spingerebbe, rapidamente, l’Italia in una posizione ancor più arretrata di quella che attualmente occupa (è quarantaquattresima) nelle classifiche internazionali sulla libertà di informazione.
La citata previsione, infatti, sembrerebbe assoggettare il responsabile di qualsiasi “sito informatico” allo stesso obbligo di rettifica che la Legge sulla stampa (n. 47 dell’8 febbraio 1948) pone a carico del direttore responsabile delle testate giornalistiche.
L’omesso adempimento a detto obbligo entro 48 ore – esattamente come accade nel caso di una testata giornalistica – comporterebbe per il responsabile del sito informatico la condanna ad una sanzione pecuniaria fino a 25 milioni di vecchie lire.
Come comprenderà, tuttavia, non si può esigere da chi fa informazione on-line in modo non professionistico l’adempimento ad un obbligo tanto stringente quale quello di provvedere alla rettifica di ogni inesattezza eventualmente pubblicata sul proprio sito informatico e, egualmente, non si può pretendere che a ciò provvedano i responsabili di siti informatici che ospitano contenuti pubblicati da soggetti terzi.
Difficoltà facilmente intuibili di ordine tecnico, organizzativo ed economico, infatti, ostano al puntuale adempimento ad un simile obbligo ed esporrebbero, pertanto, in modo pressoché automatico, i responsabili dei “siti informatici” al rischio di vedersi irrogare sanzioni pecuniarie che, nella più parte dei casi, appaiono idonee a determinare l’immediata cessazione di ogni attività di informazione on-line.
La Rete costituisce il primo mezzo di comunicazione di massa nella storia dell’uomo capace di dare concreta attuazione alla libertà di manifestazione del pensiero e la possibilità di utilizzarla è stata di recente definita dal Parlamento Europeo e dal Consiglio Costituzionale francese – sebbene sotto profili diversi - un diritto fondamentale dell’uomo e del cittadino.
A quanto precede deve essere aggiunto che l’istituto della rettifica – già anacronistico ed inefficace nel mondo dei media tradizionali – risulta privo di ogni utilità nel contesto telematico nell’ambito dei quale ciascuno è – salvo casi eccezionali – sempre libero di contrapporre ad un’informazione, un’altra informazione di segno opposto ed idonea, come tale, a rettificare quella originaria senza l’esigenza di alcuna collaborazione da parte dell’autore di quest’ultima.
Alla luce delle brevi considerazioni che precedono, pertanto, Le chiediamo di presentare e votare – non appena il ddl 1415A approderà al Senato – un emendamento idoneo a chiarire che l’obbligo di rettifica di cui al comma 28 dell’art. 1 del DDL c.d. Intercettazioni deve applicarsi esclusivamente ai siti informatici di testate telematiche soggette all’obbligo di registrazione alla stregua di quanto disposto dalla Legge n. 47 dell’8 febbraio 1948 ovvero ai soli siti internet attraverso i quali vengono diffuse informazioni prodotte nell’ambito di un processo professionale realizzato nell’ambito di una struttura imprenditoriale e redazionale.
In assenza di tale intervento, il Senato della Repubblica, si assumerà la responsabilità – da condividere con il Governo e con quanti alla Camera dei Deputati hanno votato a favore del ddl in questione – di aver contribuito a scrivere una delle pagine più buie della storia moderna di un Paese che, come il nostro, ambisce a considerarsi democratico: quella attraverso cui si saranno privati i cittadini italiani dell’utilizzo di uno strumento che avrebbe, invece, loro potuto restituire l’esercizio effettivo di quella libertà di manifestazione del pensiero che la nostra Corte Costituzionale ha già definito “pietra miliare di ogni ordinamento democratico”.
Augurandoci che vorrà sottrarre il Senato della Repubblica a tale responsabilità e che pertanto darà seguito alla nostra richiesta, Le porgiamo i nostri più cordiali saluti,

Istituto per le Politiche dell’Innovazione


Un seggio in Parlamento per il Partito Pirata

Il Partito Pirata svedese è riuscito a raccogliere il 7,1% delle preferenze (200.000 voti), diventando la quarta forza politica del Paese.
A guidare in questa direzione le preferenze degli elettori svedesi hanno probabilmente contribuito sia la condanna inflitta a The Pirate Bay (che con il partito non ha alcun legame diretto, anche se le connessioni almeno a livello ideale sono evidenti) sia l'entrata in vigore della legge antipirateria Ipred, che permette ai detentori dei diritti di farsi consegnare dagli Isp igli indirizzi Ip dei condivisori.
La missione del rappresentante dei pirati svedesi a Strasburgo consiste nel raggiungere tre obiettivi:
- garantire il rispetto della privacy scongiurando il pericolo della censura,
- abolire i brevetti (con un'attenzione particolare a quelli farmaceutici) e
- riformare la legge sul diritto d'autore, la cui durata non dovrebbe superare i 5 anni.

Partito Pirata Italia
Fonte

3 colpi e via

L'HADOPI è realtà. A poche ore dall'approvazione presso l'Assemblée nationale, la ferrea legge antipirateria francese che molto ha fatto discutere in queste ultime settimane è ormai legge dello stato grazie all'immediata approvazione del Senato. La bocciatura alla prima tornata era dunque stata soltanto un temporaneo ed imprevisto incidente di percorso.
La legge prevede anzitutto l'istituzione dell'HADOPI ("Haute Autorité pour la diffusion des Ouvres et la protection des droits sur l'Internet"), entità avente l'autorità di controllare i contenuti scambiati in rete al fine di "ammonire" gli utenti scoperti in violazione del diritto d'autore.
Agli utenti sorpresi per la prima volta a scaricare illegalmente musica, film o videogiochi protetti da copyright, sarà inviata una mail di avvertimento; dopo una seconda violazione, essi riceveranno un'altra mail insieme ad una lettera raccomandata. Al terzo richiamo scatta l'espulsione dalla Rete: agli utenti stessi sarà fermato l'accesso agendo direttamente a livello di Internet Service Provider, per un lasso di tempo variabile da due mesi a un anno. A questa sanzione si aggiungerà poi quella amministrativa. Per giunta l’abbonato colpito dovrà pagare il canone al provider per tutto il tempo di durata della sanzione, cioè anche mentre non usa la rete perché è stato privato dell’accesso.

Il dibattito è feroce, perchè se da una parte è possibile continuare le attività illegali in molti modi (Alessandro Bottoni ne fa una dettagliata analisi), dall'altra c'è il semplice e facilmente smascherabile concetto che, se devi analizzare il traffico per controllare che non vengano cambiati contenuti protetti da copyright, è evidente che tutto il traffico degli utenti sarà scandagliato, sniffato, registrato.

Fonti: webnews, scene digitali, Punto Informatico, Il Disinformatico

La rete vince !!

Free Blogger
La libertà dei cittadini italiani di usare la Rete per informare ed informarsi così come loro garantito dalla Carta fondamentale dei diritti dell'uomo e del cittadino prima e dalla Costituzione poi è salva... almeno per il momento.
I Deputati italiani, infatti, mostrando una maturità ed un rispetto per i diritti fondamentali dei cittadini e degli utenti superiore a quello dei colleghi del Senato, nella notte di ieri, hanno abrogato l'art. 60 del DDL n. 2180, meglio noto al grande pubblico come emendamento D'Alia, approvando l'emendamento Cassinelli.
Uno dei più pericolosi attentati alla libertà dell'informazione in Rete ed attraverso la Rete è stato, dunque, sventato.

Articolo