Berlusconi ha risolto brillantemente l'emergenza rifiuti in Campania.
Sarà vero?
G8 Genova - 7 anni dopo
Esattamente 7 anni fa, a Genova si svolgeva il G8, e un'immensa manifestazione. Ricordata soprattutto per la devastazione della città e per i maltrattamenti operati dalle "forze dell'ordine".
Penso sia giusto "rivangare" il passato, perché ciò che è successo a Genova nel 2001 non passi nel silenzio o nella menzogna.
Migliaia di persone andarono a Genova per manifestare contro il G8, contro la globalizzazione, "perché un mondo diverso è possibile", in modo assolutamente genuino e pacifico.
Arrivarono però anche gruppi di Black Block, anarchici insurrezionalisti, estremisti violenti e semplici teppisti. Questi hanno distrutto, bruciato, attaccato Polizia e Carabinieri per il solo gusto di farlo, perché sono andati lì apposta. Il fatto strano è come mai questi siano stati lasciati agire nella calma più completa, nonostante si sapesse da tempo del loro arrivo. (vedi il video qui proposto, o la puntata di "blu notte")
In risposta alle violenze perpetrate dai No-Global (com'è facile generalizzare) le forze del disordine hanno caricato più volte manifestanti pacifici che non c'entravano nulla, picchiato selvaggiamente chiunque avessero a portata di tonfa (un particolare manganello di metallo inserito nell'equipaggiamento degli agenti per l'occasione) e sparato centinaia di lacrimogeni.
Certo posso comprendere il punto di vista di un agente, bersagliato dal lancio di pietre e bottiglie, è anche difficile ritrovare qual'era la persona esatta che "si era comportata male".
Mi è più difficile comprendere il motivo per cui, se i rivoltosi hanno la faccia coperta da un passamontagna o un fazzoletto, loro se la sono presa con ragazzi qualunque, donne e addirittura giornalisti.
E' poi passata alla storia la morte di Carlo Giuliani, e le violenze subite dagli arrestati nella caserma di Bolzaneto. Per non parlare della "macelleria messicana" della scuola Diaz, dove quasi un centinaio di ragazzi dormivano e sono stati massacrati a manganellate, calci e pugni.
Un paio di giorni fa si è concluso il processo (link): 110 anni complessivi per 28 agenti, "Fu una spedizione punitiva", il verdetto. Non solo, tutte le prove che gli agenti portavano a motivazione dell'accaduto, si sono dimostrate viscidamente false.
Interessante l'ipotesi di infiltraggio, anche se non penso assolutamente che tutti i vandali erano infiltrati della polizia, in ogni caso si ottiene un doppio vantaggio: il problema, la causa, il motivo per la repressione da una parte, e, cosa ben più importante, l'impatto sull'opinione pubblica:
i No-Global sono teppisti, terroristi, anarchici, "zecche rosse", e conseguentemente la globalizzazione (leggi Nuovo Ordine Mondiale) è una cosa buona.
Non erano tutti infiltrati, ma qualcuno c'era sicuro, per motivi che non sono in grado di approfondire al momento.
Tento di esprimere la filosofia Black Block, di quelli veri. Non è una giustificazione, solo uno spunto di riflessione.
Questi si scagliano, violentemente, contro il "sistema", contro il capitalismo, l'imperialismo, il potere. Gli attacchi sono diretti a banche, agenzie di lavoro interinale, le carceri, le automobili, simboli della piaga dell'umanità. Magari una banca è un simbolo più azzeccato di una Y10, sono d'accordo, e non vorrei essere nei panni dei proprietari delle automobili date alle fiamme, quello che voglio dire è che non è semplice vandalismo, è protesta (piuttosto esplicita e ampiamente inadeguata) contro il sistema che ci sta fagocitando.
Quanti di noi sono più attenti alla propria macchina che alle proprie emozioni?
Quanto pensiamo al nostro portafoglio e quanto invece alle milioni di persone che muoiono di fame?
La globalizzazione è la maschera di un genocidio, dello sfruttamento di intere popolazioni, di guerre mascherate dalla propaganda mediatica, per il benessere della popolazione ricca, occidentale, nostro insomma? NO. Anche noi siamo solo carne da macello. Siamo solo ingranaggi di un motore che gira per qualcun'altro.
Cos'è la libertà?
Sfasciare tutto senza che nessuno ti dica niente? NO.
Manifestare il proprio dissenso senza venir picchiati a sangue? Già qualcosa.
Penso sia giusto "rivangare" il passato, perché ciò che è successo a Genova nel 2001 non passi nel silenzio o nella menzogna.
Migliaia di persone andarono a Genova per manifestare contro il G8, contro la globalizzazione, "perché un mondo diverso è possibile", in modo assolutamente genuino e pacifico.
Arrivarono però anche gruppi di Black Block, anarchici insurrezionalisti, estremisti violenti e semplici teppisti. Questi hanno distrutto, bruciato, attaccato Polizia e Carabinieri per il solo gusto di farlo, perché sono andati lì apposta. Il fatto strano è come mai questi siano stati lasciati agire nella calma più completa, nonostante si sapesse da tempo del loro arrivo. (vedi il video qui proposto, o la puntata di "blu notte")
In risposta alle violenze perpetrate dai No-Global (com'è facile generalizzare) le forze del disordine hanno caricato più volte manifestanti pacifici che non c'entravano nulla, picchiato selvaggiamente chiunque avessero a portata di tonfa (un particolare manganello di metallo inserito nell'equipaggiamento degli agenti per l'occasione) e sparato centinaia di lacrimogeni.
Certo posso comprendere il punto di vista di un agente, bersagliato dal lancio di pietre e bottiglie, è anche difficile ritrovare qual'era la persona esatta che "si era comportata male".
Mi è più difficile comprendere il motivo per cui, se i rivoltosi hanno la faccia coperta da un passamontagna o un fazzoletto, loro se la sono presa con ragazzi qualunque, donne e addirittura giornalisti.
E' poi passata alla storia la morte di Carlo Giuliani, e le violenze subite dagli arrestati nella caserma di Bolzaneto. Per non parlare della "macelleria messicana" della scuola Diaz, dove quasi un centinaio di ragazzi dormivano e sono stati massacrati a manganellate, calci e pugni.
Un paio di giorni fa si è concluso il processo (link): 110 anni complessivi per 28 agenti, "Fu una spedizione punitiva", il verdetto. Non solo, tutte le prove che gli agenti portavano a motivazione dell'accaduto, si sono dimostrate viscidamente false.
Interessante l'ipotesi di infiltraggio, anche se non penso assolutamente che tutti i vandali erano infiltrati della polizia, in ogni caso si ottiene un doppio vantaggio: il problema, la causa, il motivo per la repressione da una parte, e, cosa ben più importante, l'impatto sull'opinione pubblica:
i No-Global sono teppisti, terroristi, anarchici, "zecche rosse", e conseguentemente la globalizzazione (leggi Nuovo Ordine Mondiale) è una cosa buona.
Non erano tutti infiltrati, ma qualcuno c'era sicuro, per motivi che non sono in grado di approfondire al momento.
Tento di esprimere la filosofia Black Block, di quelli veri. Non è una giustificazione, solo uno spunto di riflessione.
Questi si scagliano, violentemente, contro il "sistema", contro il capitalismo, l'imperialismo, il potere. Gli attacchi sono diretti a banche, agenzie di lavoro interinale, le carceri, le automobili, simboli della piaga dell'umanità. Magari una banca è un simbolo più azzeccato di una Y10, sono d'accordo, e non vorrei essere nei panni dei proprietari delle automobili date alle fiamme, quello che voglio dire è che non è semplice vandalismo, è protesta (piuttosto esplicita e ampiamente inadeguata) contro il sistema che ci sta fagocitando.
Quanti di noi sono più attenti alla propria macchina che alle proprie emozioni?
Quanto pensiamo al nostro portafoglio e quanto invece alle milioni di persone che muoiono di fame?
La globalizzazione è la maschera di un genocidio, dello sfruttamento di intere popolazioni, di guerre mascherate dalla propaganda mediatica, per il benessere della popolazione ricca, occidentale, nostro insomma? NO. Anche noi siamo solo carne da macello. Siamo solo ingranaggi di un motore che gira per qualcun'altro.
Cos'è la libertà?
Sfasciare tutto senza che nessuno ti dica niente? NO.
Manifestare il proprio dissenso senza venir picchiati a sangue? Già qualcosa.
Prelievo impronte digitali e campioni del DNA
In seguito alle contestazioni per la proposta di prelievo delle impronte digitali ai bambini rom, e il secco NO del Parlamento Europeo, la soluzione è semplice: prendere le impronte a tutti.
Dal 2010 sulla carta d'identità comparirà anche l'impronta digitale, ma soprattutto, questa verrà catalogata in un immenso database.
Ma il governo non si ferma qui.
E' del 18 luglio l'approvazione del disegno di legge che prevede il prelievo coattivo di materiale biologico per estrarne il DNA, dando una forma concreta al progetto di una banca del DNA.
La maggior parte della gente pensa "Va bene, io sono una persona onesta, non ho nulla da temere", io vedo un enorme passo avanti nella schedatura mondiale (eh si, non siamo mica gli unici) della popolazione, e i fini non riesco per nulla a vederli positivi.
Intanto, a nessuno è dato sapere che utilizzo verrà fatto di quei campioni, e della banca genetica.
Chi può sapere quali studi di ingegneria genetica verranno fatti sui campioni della popolazione, e a chi in realtà andranno a finire. In secondo luogo, date le proprietà di risonanza del DNA potrebbe essere possibile influire a distanza dal campione al soggetto. Infine, questo è solo un avamposto verso lo scopo finale: dotare tutta la popolazione di un microchip.
Dal 2010 sulla carta d'identità comparirà anche l'impronta digitale, ma soprattutto, questa verrà catalogata in un immenso database.
Ma il governo non si ferma qui.
E' del 18 luglio l'approvazione del disegno di legge che prevede il prelievo coattivo di materiale biologico per estrarne il DNA, dando una forma concreta al progetto di una banca del DNA.
La maggior parte della gente pensa "Va bene, io sono una persona onesta, non ho nulla da temere", io vedo un enorme passo avanti nella schedatura mondiale (eh si, non siamo mica gli unici) della popolazione, e i fini non riesco per nulla a vederli positivi.
Intanto, a nessuno è dato sapere che utilizzo verrà fatto di quei campioni, e della banca genetica.
Chi può sapere quali studi di ingegneria genetica verranno fatti sui campioni della popolazione, e a chi in realtà andranno a finire. In secondo luogo, date le proprietà di risonanza del DNA potrebbe essere possibile influire a distanza dal campione al soggetto. Infine, questo è solo un avamposto verso lo scopo finale: dotare tutta la popolazione di un microchip.
I maiali sono più uguali degli altri
Appuntamento di lunedì 14 luglio con Marco Travaglio.
Per farmi perdonare del giorno di ritardo nella pubblicazione, un pensiero di Roberto Benigni (di una ventina di anni fa) decisamente a tema.
Per farmi perdonare del giorno di ritardo nella pubblicazione, un pensiero di Roberto Benigni (di una ventina di anni fa) decisamente a tema.
No Cav Day 8 luglio 2008
L'8 luglio non c'ero.
Avrei voluto ma, il martedì lavoro, a diverse centinaia di kilometri di distanza.
Ho letto, prima di vedere gli interventi, le polemiche sui giornali.
Insulti, turpiloquio.. Di Pietro che si dissocia immediatamente dagli interventi di Beppe Grillo e della Guzzanti.
Ma cosa mai avranno detto di così tremendo? Quali tremendi insulti avranno pronunciato?
E soprattutto, sono saliti sul palco, sparato il loro insulto e se ne sono andati? Questo è quello che le notizie giornalistiche mi fanno venire in mente.
Oppure in un discorso di una ventina di minuti è partita la frecciata?
Ecco gli interventi di Antonio Di Pietro, Travaglio, Grillo e la Guzzanti.
Ma... Emilio Fede nel suo telegiornale abusivo, come ne ha parlato?
Avrei voluto ma, il martedì lavoro, a diverse centinaia di kilometri di distanza.
Ho letto, prima di vedere gli interventi, le polemiche sui giornali.
Insulti, turpiloquio.. Di Pietro che si dissocia immediatamente dagli interventi di Beppe Grillo e della Guzzanti.
Ma cosa mai avranno detto di così tremendo? Quali tremendi insulti avranno pronunciato?
E soprattutto, sono saliti sul palco, sparato il loro insulto e se ne sono andati? Questo è quello che le notizie giornalistiche mi fanno venire in mente.
Oppure in un discorso di una ventina di minuti è partita la frecciata?
Ecco gli interventi di Antonio Di Pietro, Travaglio, Grillo e la Guzzanti.
Ma... Emilio Fede nel suo telegiornale abusivo, come ne ha parlato?
DNA-Computing
Alcuni scienziati giapponesi hanno dichiarato di essere riusciti a creare il primo DNA artificiale del mondo, una novità che apre nuovi orizzonti e che avvicina a passi da gigante il DNA computing, tecnologia a cui la sfera scientifica mira da molto tempo.
I componenti usati per queste architetture dal sapore fortemente avveniristico, fondamentalmente, sono due: gli enzimi, che svolgono il ruolo di hardware, e il DNA, che costituisce il software. Ad oggi, miscelando sapientemente questi due elementi e monitorando i risultati, gli scienziati possono già svolgere semplici elaborazioni.
Qualora la tecnologia individuata si rivelasse usabile e corretta, ci potranno essere computer basati su DNA dalla potenza di calcolo inimmaginabile, che farebbe impallidire un attuale supercomputer.
Stupirà anche sapere che la capacità di memoria del DNA, in prospettiva, sarebbe di gran lunga superiore a quanto si possa minimamente immaginare: basterebbe mezzo chilo di DNA per memorizzare i dati contenuti in tutti gli hard disk esistenti oggi sulla faccia della Terra.
Senza contare i consumi, inferiori di molteplici ordini di grandezza.
Articolo: Punto Informatico
Tutto molto affascinante e avveniristico, ma mi sorgono interrogativi e preoccupazioni.
Perché la scienza si sforza a replicare artificialmente la natura? Questo può valere per gli OGM, ma qui parliamo di computers.
Sono molti anni ormai che gli scienziati lavorano allo sviluppo dell'intelligenza artificiale, copiando, di fatto, i meccanismi di apprendimento e di elaborazione del cervello umano, per poter creare un vero e proprio computer "pensante", che apprende dai propri errori, che immagazzina esperienza. Stesso concetto si ritrova nelle reti neurali, riproduzioni approssimate della rete dei neuroni del nostro cervello.
Allo stesso modo, si tenta di riprodurre, a livello fisico, automi robotici antropomorfi, ovvero basati sulle forme umane, e via dicendo.
Quello che mi chiedo è perché, prima di conoscere a fondo i misteri del nostro cervello (che è ancora oggetto di studio, ne conosciamo una minima parte) insegniamo ad una macchina i suoi principi.
Ora, a costo di sembrare fantascientifico, vorrei fare mente locale sulla trama di base di tutte le storie e i film di fantascienza: gli umani costruiscono macchine, sempre più sofisticate e "pensanti", fino a quando queste prendono il sopravvento e decidono di sterminarci.
Se si ragiona bene e lucidamente, è lo scenario attuale: Robot da guerra sono già in uso in Iraq, e se ne vogliono di nuovi, anche solo con funzioni di sorveglianza.
Tutto qui? No. Chi ha visto il film Terminator, ricorderà che la storia narra che nel 1997 (che a quel tempo era futuro) scoppierà una guerra nucleare comandata da Skynet, un potente network di difesa progettato e gestito dal governo degli Stati Uniti, e che in pochi anni arriverà ribellarsi contro gli uomini, gestendo anche un potente esercito segreto di Terminator, in progettazione proprio in quegli anni.
Sembra incredibile, ma Skynet, esiste! E si, ha proprio quella funzione!!!
Tornando al nostro DNA e alla notizia, anche qui siamo davanti a qualcosa di praticamente sconosciuto, che cela incredibili sorprese che spiegano i fantastici poteri della nostra specie, e invece di indagare a fondo su questo punto di vista, ci costruiamo una bella macchina.
C'è una cosa comunque che mi fa stare tranquillo sul fatto che le macchine non potranno mai prendere il sopravvento: non hanno e non possono avere coscienza di sé, e per quanto meravigliosa possa essere la macchina Uomo, questo è nulla in confronto a che cos'è l'Anima.
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