Perchè ci odiano

Da arcoiris.tv : Paolo Barnard, co-fondatore di Report, ora giornalista di Rai Educational, partendo dal suo ultimo libro "Perché ci odiano" (ed. BUR) tenta di mostrarci il fenomeno del terrorismo internazionale valutandolo da diversi punti di vista. Il suo sguardo non vuole fermarsi al "chi terrorizza chi" in quanto tendente alla distorsione e alla mala interpretazione di un fenomeno tanto complesso, ma ci propone una valutazione a ritroso nel tempo facilmente identificabile nella storia presente della politica estera occidentale. Le sue considerazioni, supportate da attenta e scrupolosa indagine storico-politica, ci portano a comprendere quanto il sistema sociale occidentale sia stato capace di indurre odio per via di innumerevoli azioni di violenza perpetrate a popoli inermi in virtù della compulsiva ricerca del potere a tutti i costi. Nessuna giustificazione alla violenza, ma l'induzione alla comprensione del fenomeno quale strumento se non risolutivo, almeno atto ad avviare quel dialogo globale scevro di pregiudizi che unico potrebbe lenire il fenomeno in corso.

Sistema di intercettazione della pubblicità in internet

L’inventore del World Wide Web ha sferrato un attacco infuocato contro i piani volti a spiare le abitudini domestiche di navigazione di milioni di utenti (inglesi).
Sir Thomas Berners-Lee mette in guardia sul fatto che tali tecnologie risulterebbero ancor più minacciose del permettere alle compagnie di installare telecamere nelle nostre case, e sostiene che i dettagli rivelati potrebbero essere utilizzati da persecutori o da servizi segreti stranieri che volessero ricattare politici britannici.

Gli internet provider BT, TalkTalk e Virgin Media stanno tutti prendendo in considerazione un sistema chiamato Phorm, che potrebbe lasciar traccia delle 11 milioni di pagine che i loro utenti visitano. Questo sistema potenzialmente profittevole crea un profilo anonimo con un ventaglio di interessi che è poi utilizzato dai venditori per inviare pubblicità mirate.
É molto importante che possiamo utilizzare internet senza il pensiero che, quando clicchiamo, una terza parte saprà su cosa abbiamo cliccato in modo che questo influisca negativamente sul cambio del nostro premio assicurativo, sulla nostra possibilità di stipulare una polizza vita o di trovare un altro lavoro.
Permettere a qualcuno di curiosare sul vostro traffico internet sarebbe come permettere ad una società di installare una telecamera nella vostra stanza, con la differenza che direbbe loro molto di più. Se ci spiano su internet è come se aprissero la corrispondenza privata. Il monitorare le nostre conversazioni su internet, in social network ed altri siti, è come se intercettassero i nostri telefoni.
Articolo: MegaChip

Social Networks sotto sorveglianza

Il Ministero dell'Interno britannico punta il dito contro i portali di social networking. Siti quali Facebook, MySpace e Bebo potrebbero essere infatti presto costretti a memorizzare le informazioni relative ai propri utenti, unite ai loro contatti e alle loro abitudini in fatto di navigazione su Internet, il tutto allo scopo di creare un enorme database governativo.
Si tratterebbe solamente dell'ultima di una serie di misure messe in atto nel nome della lotta al terrorismo. Il Governo britannico avrebbe infatti già da tempo cominciato a lavorare ad un programma mirato a raccogliere le informazioni relative ad ogni telefonata, email o pagina Internet visitata da parte dei suoi cittadini.

Una decisione che ha incontrato una forte opposizione da parte dei Democratici Liberali: «monitorare i nostri telefoni e registrare le email rischia di divenire l'atto più intrusivo che la storia ricordi», ha dichiarato il portavoce Tom Brake; «è veramente preoccupante che ora intendano monitorare i siti di social networking che contengono dati sensibili quali l'orientamento sessuale, il credo religioso e il proprio punto di vista politico». Si unisce al coro delle proteste anche lo stesso chief privacy officer di Facebook, il quale considera la proposta governativa «esagerata oltre ogni modo», mentre Isabella Sankey, policy director a Liberty, dichiara: «un database centrale è una prospettiva terrificante. Permetterebbe al Governo di registrare ogni email, messaggio di testo e telefonata e potrebbe trasformare milioni di innocenti britannici in indiziati».

Articolo: WebNews

Per restare in tema Social Network, il sempre più popolare FaceBook sta per avvalersi di una nuova tecnologia di riconoscimento facciale.
Non saranno più gli utenti a decidere se e chi "taggare" in una foto, il computer sarà in grado di farlo da solo.

Il potere è dell'uomo



Da CoscienzaEvoluta

Rilasciato il Kernel Linux 2.6.29

Le principali novità introdotte nel kernel Linux 2.6.29 riguardano il supporto per i file system Btrfs e Squashfs oltre all'applicazione di alcuni interventi migliorativi sul file system Ext4. Nella modalità kernel, inoltre, i testi potranno essere visualizzati a risoluzioni più elevate e sembra sia stato ottimizzato il supporto per le schede grafiche. Il nuovo kernel Linux abbraccia poi la tecnologia WiMax offrendo compatibilità con lo standard IEEE 802.16.

Oltre alla novità più curiosa: nel logo il pinguino Tux viene sostituito con Tuz, il "Diavolo della Tasmania".
La decisione di sostituire per un po' a Tux il marsupiale carnivoro pare l'abbia presa Linus Torvalds in persona: dopo aver partecipato alla Linux Conference australiana dello scorso gennaio, il creatore del kernel ha deciso che la sorte del diavolo della Tasmania necessitava di maggiore attenzione. La sopravvivenza della specie è messa in pericolo da un cancro infettivo, un tipo piuttosto raro di malattia, che ne sta decimando la popolazione: poiché l'animale vive solo nell'isola australe, la sua sorte potrebbe essere segnata a meno di non trovare al più presto una soluzione.

Note di rilascio

Benzina verde dallo zucchero

Virent Energy Systems sta battendo una nuova strada per l'uso dei biocarburanti: non punta sull'etanolo per alimentare i veicoli ma idrocarburi derivati dallo zucchero.
Il prodotto finale dei test è benzina verde a 102 ottani che contiene meno inquinanti di quella ricavata dal petrolio e che - a differenza di altri biocarburanti, che richiedono modifiche al motore dei veicoli cui sono destinati - può essere immessa così com'è nei serbatoi delle auto.
Il rendimento per superficie coltivata sarebbe doppio rispetto ai processi che portano alla produzione di etanolo; inoltre, rispetto a quest'ultimo gli idrocarburi prodotti si separano naturalmente dall'acqua, senza richiedere ulteriore energia.

Articolo: ZeusNews

Moltiplicatore al grafene, CPU a 1000 GHz

I ricercatori del MIT hanno realizzato, sperimentalmente, un moltiplicatore di frequenza dal grafene.
Il moltiplicatore è un componente capace di ricevere un segnale elettrico a una specifica frequenza e produrre un'uscita che è un multiplo della frequenza originaria. I moltiplicatori attuali producono segnali "rumorosi" che richiedono i filtri e consumano molta energia, mentre il nuovo moltiplicatore di frequenza al grafene consiste in un singolo transistor e produce un segnale d'uscita pulito con un'efficienza altamente superiore, che potrebbe portare in futuro a sistemi capaci di operare tra 500 e 1000 GHz.

Articolo: Tom's Hardware