In California dal 2005 si parla (e non solo) di impiantare chip RFID su tutta la popolazione. Chip contenenti tutte le generalità dell'individuo, che potrebbero eliminare la necessità di documenti cartacei, carte di credito, ecc.. , ma significano anche la distruzione della privacy: ogni cittadino sarebbe tracciabile 24 ore su 24, oltre alla comprovata mancanza di sicurezza sui dati trasportati, facilmente accessibili da qualche hacker.
Il senatore californiano Joe Simitian sta tentando, a colpi di proposte di legge, di tutelare la privacy dei cittadini che rappresenta e allontanare il pericolo di un tracciamento generale.
Trova chiaramente l'opposizione di chi vuole avere il controllo sui cittadini, i governatori (primo fra tutti Schwarzenegger) e le industrie, che possono ricavare grossi benefici dal conoscere le abitudini di consumo.
L'idea è COSTRINGERE la popolazione a farsi chippare, forse perchè tutte le telecamere e i sistemi di "sicurezza" non bastano più? Lo scenario è inquietante, Il paese che "esporta la democrazia" è in realtà un regime totalitario, la libertà che dovrebbe essere sua bandiera è solo un fosco miraggio.
Articolo su Punto Informatico
Microsoft VS GNU/Linux
E' da un paio di settimane che la Microsoft sta attaccando l'open source con la scusa dei brevetti violati (vedi post).
Dopo Novell, la prima a cadere nella trappola delle ripercussioni legali e ad accordarsi con la casa di Redmond, anche Xandros e Linspire stringono la mano a Bill. Per una maggiore interoperabilità tra Windows e Linux, si dice, anche se l'operazione cominciata con la minaccia dei brevetti sa tanto di manovra per comprare il "nemico" e un giorno VENDERE un Microsoft Linux.
In compenso le più grosse società della comunità Linux, Red Hat, Mandriva e Canonical, tengono duro e rifiutano con fermezza qualsiasi accordo.
Articolo
Dopo Novell, la prima a cadere nella trappola delle ripercussioni legali e ad accordarsi con la casa di Redmond, anche Xandros e Linspire stringono la mano a Bill. Per una maggiore interoperabilità tra Windows e Linux, si dice, anche se l'operazione cominciata con la minaccia dei brevetti sa tanto di manovra per comprare il "nemico" e un giorno VENDERE un Microsoft Linux.
In compenso le più grosse società della comunità Linux, Red Hat, Mandriva e Canonical, tengono duro e rifiutano con fermezza qualsiasi accordo.
Articolo
Beneficenza con ripple search
Ripple è un motore di ricerca che si appoggia a Google, con la differenza che ogni volta che inseriamo un termine e premiamo “Search“, i guadagni della pubblicità AdSense (da 1 a 20 cents di dollaro per ricerca) verranno versati interamente in beneficenza.
E' molto facile, se siete abituati ad utilizzare la casella di ricerca integrata nel browser, scaricare dalla homepage la searchbar, dopodiché basta impostare come motore di ricerca ripple, mettendolo in cima alla lista.
E' molto facile, se siete abituati ad utilizzare la casella di ricerca integrata nel browser, scaricare dalla homepage la searchbar, dopodiché basta impostare come motore di ricerca ripple, mettendolo in cima alla lista.
Linux Camp @ Rototom Sunsplash
Quest'anno al Rototom Sunsplash ( dal 6 al 14 luglio presso il Parco del Rivellino ad Osoppo (Udine) ) sarà presente uno spazio dedicato al pinguino.
Aquileia Linux Project:
L’associazione Rototom promotrice del Sunsplash è sempre stata un’attenta sostenitrice dei messaggi sociali rivolti alla giustizia, libertà, uguaglianza etc… e ci ha messo volentieri a disposizione uno spazio per le nostre iniziative.
Quello che noi vogliamo comunicare è che questi principi sono in grave pericolo nell’ambito informatico. Non è una situazione da sottovalutare, l’informatica ormai permea completamente le nostre vite, dai nostri dati personali all’ascolto della musica reggae, ormai non c’è scampo è diventata una necessità. La logica del profitto e del potere usa questa necessità per il suo tornaconto senza dare possibilità di scelta, vuole tutti ignoranti, tutti paganti e nessuno libero di scegliere.
Comunicato stampa
Aquileia Linux Project:
L’associazione Rototom promotrice del Sunsplash è sempre stata un’attenta sostenitrice dei messaggi sociali rivolti alla giustizia, libertà, uguaglianza etc… e ci ha messo volentieri a disposizione uno spazio per le nostre iniziative.
Quello che noi vogliamo comunicare è che questi principi sono in grave pericolo nell’ambito informatico. Non è una situazione da sottovalutare, l’informatica ormai permea completamente le nostre vite, dai nostri dati personali all’ascolto della musica reggae, ormai non c’è scampo è diventata una necessità. La logica del profitto e del potere usa questa necessità per il suo tornaconto senza dare possibilità di scelta, vuole tutti ignoranti, tutti paganti e nessuno libero di scegliere.
Comunicato stampa
Criminalizzare lo spinello
Ieri sera, dopo mesi, ho riacceso la tv, per godermi una decina di minuti del nostro fantastico telegiornale Studio Aperto.
Dopo un paio di servizi strappalacrime sulle tragedie famigliari che ogni giorno intristiscono il nostro bel paese, arriva il servizio sul quindicenne morto a scuola dopo aver fumato uno spinello.
Ebbene, come si sospettava, evidentemente non era hashish o marijuana quello che aveva fumato, anche perché sarebbe stato il primo caso al mondo di decesso dovuto al THC.
"Il ragazzo aveva fumato uno spinello di cocaina mista a crack" recita la giornalista. Gentile signorina poco informata, il crack è cocaina, nella sua forma più pericolosa (e già la cocaina è seconda solo all'eroina), e non si fuma in uno spinello ma in apposite pipette, anzi con gli spinelli non c'entra proprio niente.
Il discorso continua tirando in ballo i vari filmati di ragazzi che rollano e fumano canne in classe (ma non è vietato fumare nei luoghi pubblici?), e annunciando una serie di controlli delle forze dell'ordine nelle scuole alla ricerca della droga letale.
Sono perfettamente d'accordo con il fatto che fumare canne a 15 anni di prima mattina a scuola non è proprio il massimo, ma non mi piace per niente il fatto che venga in questo modo criminalizzata la cannabis. Quel ragazzino è morto dopo aver fumato crack, non cannabis, e non è giusto dipingere la vicenda con altri colori.
Ben vengano i controlli nelle scuole, anche se non cambierà nulla, ma l'equiparare lo spinello alle altre droghe, senza far notare che alcool e tabacco sono più dannosi della cannabis, crea solamente molta confusione, e i ragazzini assumono pastiglie di extasy come caramelle, sniffano coca il sabato sera e pippano il crack a ricreazione.
Perché, scusa, non è lo spinello che fa male?
Dopo un paio di servizi strappalacrime sulle tragedie famigliari che ogni giorno intristiscono il nostro bel paese, arriva il servizio sul quindicenne morto a scuola dopo aver fumato uno spinello.
Ebbene, come si sospettava, evidentemente non era hashish o marijuana quello che aveva fumato, anche perché sarebbe stato il primo caso al mondo di decesso dovuto al THC.
"Il ragazzo aveva fumato uno spinello di cocaina mista a crack" recita la giornalista. Gentile signorina poco informata, il crack è cocaina, nella sua forma più pericolosa (e già la cocaina è seconda solo all'eroina), e non si fuma in uno spinello ma in apposite pipette, anzi con gli spinelli non c'entra proprio niente.
Il discorso continua tirando in ballo i vari filmati di ragazzi che rollano e fumano canne in classe (ma non è vietato fumare nei luoghi pubblici?), e annunciando una serie di controlli delle forze dell'ordine nelle scuole alla ricerca della droga letale.
Sono perfettamente d'accordo con il fatto che fumare canne a 15 anni di prima mattina a scuola non è proprio il massimo, ma non mi piace per niente il fatto che venga in questo modo criminalizzata la cannabis. Quel ragazzino è morto dopo aver fumato crack, non cannabis, e non è giusto dipingere la vicenda con altri colori.
Ben vengano i controlli nelle scuole, anche se non cambierà nulla, ma l'equiparare lo spinello alle altre droghe, senza far notare che alcool e tabacco sono più dannosi della cannabis, crea solamente molta confusione, e i ragazzini assumono pastiglie di extasy come caramelle, sniffano coca il sabato sera e pippano il crack a ricreazione.
Perché, scusa, non è lo spinello che fa male?
Spiati dalla Microsoft
Secondo quanto pubblicato dal New Scientist la Microsoft pare stia sviluppando un nuovo software in grado di carpire tute le generalità di ogni utilizzatore del web.
Addio nomi, indirizzi ed età fasulli.
Microsoft sarà in grado di riconoscere tutto e tutti anche dietro false generalità.
Con questo software la casa di Redmond sarà in grado di indovinare, secondo loro con un alto grado di precisione, nome, eta, sesso e località analizzando dei pattern presenti nella cronologia di ogni browser web. L’idea però, fortunatamente, non sembra piacere agli esperti di sicurezza nonchè ai garanti della privacy.
Articolo su Punto Informatico
Addio nomi, indirizzi ed età fasulli.
Microsoft sarà in grado di riconoscere tutto e tutti anche dietro false generalità.
Con questo software la casa di Redmond sarà in grado di indovinare, secondo loro con un alto grado di precisione, nome, eta, sesso e località analizzando dei pattern presenti nella cronologia di ogni browser web. L’idea però, fortunatamente, non sembra piacere agli esperti di sicurezza nonchè ai garanti della privacy.
Articolo su Punto Informatico
HDCP: Nuove frontiere dei DRM
L'epopea di HDCP è uno dei tanti episodi degli ultimi anni che mostra quanto l'evoluzione tecnologica sia ormai drogata da interessi di parte. Processori sempre più potenti, schede grafiche di ultimissima generazione, monitor e TV HD, mentre forniscono incrementi di prestazioni sempre più marginali, portano in seno pesanti limitazioni alla fruizione di opere protette. In barba alle tutele legali vigenti, le quali peraltro van cambiando sotto la pressione delle ben note lobby di settore.
Nella fattispecie, HDCP è un DRM inventato da Intel per crittografare i contenuti digitali lungo il percorso che li porta dal player fino all'output video. La compatibilità di tutte le periferiche coinvolte nella riproduzione, decodifica e visualizzazione del contenuto con lo standard è un prerequisito essenziale per la visualizzazione a piena risoluzione. Se a un solo elemento manca la certificazione HDCP, il contenuto viene riprodotto a risoluzione inferiore, vanificando i benefici visuali di Blu Ray e HD-DVD.
Il dispositivo software di cui si serve HDCP per proteggere i contenuti è il cosiddetto ICT (Image Constraint Token), un flag attivato dallo stesso contenuto (per esempio, un film su Blu Ray), che "richiama all'ordine" le periferiche coinvolte nella riproduzione, decodifica e visualizzazione controllandone la compatibilità con HDCP. In poche parole se una sola periferica fallisce il test, il legittimo proprietario di un film in alta definizione potrà vederlo a risoluzione artificialmente abbassata, grazie al lavoro dell'infaticabile succursale delle major hollywoodiane che si è messo in casa acquistando prodotti "HDCP compliant".
Articolo su Punto Informatico
Nella fattispecie, HDCP è un DRM inventato da Intel per crittografare i contenuti digitali lungo il percorso che li porta dal player fino all'output video. La compatibilità di tutte le periferiche coinvolte nella riproduzione, decodifica e visualizzazione del contenuto con lo standard è un prerequisito essenziale per la visualizzazione a piena risoluzione. Se a un solo elemento manca la certificazione HDCP, il contenuto viene riprodotto a risoluzione inferiore, vanificando i benefici visuali di Blu Ray e HD-DVD.
Il dispositivo software di cui si serve HDCP per proteggere i contenuti è il cosiddetto ICT (Image Constraint Token), un flag attivato dallo stesso contenuto (per esempio, un film su Blu Ray), che "richiama all'ordine" le periferiche coinvolte nella riproduzione, decodifica e visualizzazione controllandone la compatibilità con HDCP. In poche parole se una sola periferica fallisce il test, il legittimo proprietario di un film in alta definizione potrà vederlo a risoluzione artificialmente abbassata, grazie al lavoro dell'infaticabile succursale delle major hollywoodiane che si è messo in casa acquistando prodotti "HDCP compliant".
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