Sapete bene che in America la sanità è privata, con terribili conseguenze su chi non può permettersi le cure e spaventosi introiti delle società di assicurazioni. Per farsi un'idea chiara consiglio Sicko, di Michael Moore.
Ebbene, ora Obama ha deciso di rivoluzionare questo stato di cose, rinazionalizzando la sanità. Ottima cosa, ma c'è un inghippo. Per poter tener traccia di tutti gli assistiti è previsto "un dispositivo impiantabile di transponder a radiofrequenza che sia in grado di registrare i crediti, i dati di anamnesi del paziente - standardizzati e con immagini analitiche che permettano la condivisione degli stessi in diversi ambiti - oltre a qualsiasi altro dato ritenuto opportuno dal Segretario.". Ovvero, il famigerato microchip RFID.
Il chip, "dispositivo di registro di sistema, di classe 2", è già stato approvato dalla FDA (Food and Drugs Administration).
I sondaggi segnalavano che solo il 9% degli intervistati si impianterebbe il chip, fino all'approvazione della FDA nel 2004, quando la percentuale salì al 19%.
Quando Tommy Thompson, segretario della salute e servizi umani, entrò a far parte della dirigenza della Applied Digital, che possiede la VeryChip, questa percentuale salì al 33%.
A quanto potrebbe salire questa percentuale se fosse obbligatorio, o "caldamente consigliato" il chip, per avere accesso alle cure statali?
Articoli (in inglese):
AboveTopSecrets
National Healthcare Will Require National RFID Chips
Obama’s Dangerous Health Care Plan
Testo della legge - Esattamente (b)-1-(D)
La vera storia di quella comunista di Cappuccetto Rosso
Berlusconi racconta ai nipotini la favola di Cappuccetto Rosso. C’era una volta un lupo democraticamente eletto che aveva dei denti affilatissimi e per questo era mooolto invidiato. Più di tutti lo invidiava una nonnina che viveva sul colle e non usciva mai di casa per recarsi nella tana del lupo: era sempre il povero lupo che doveva andare da lei e perdere un sacco di tempo.
Una sera il lupo bussa a casa della vecchia e quella nemmeno gli apre. Gli dice: «È questa l’ora di presentarsi? È tardi, ho sonno, torna domani!». Ma il lupo non può aspettare perché ha fame, così butta giù la porta, si mangia la nonnina e si mangia anche i due radicali che si erano violentemente sdraiati all’ingresso per impedire al lupo di entrare. A quel punto il lupo si mette a dormire nel letto della nonna, che tra parentesi è anche scomodo perché è di appena due piazze.
Nascosto sotto le coperte, aspetta che arrivi Cappuccetto Rosso: una bambina figlia di comunisti e prevenuta nei confronti del lupo. Da anni Cappuccetto Rosso racconta a tutti gli animali della foresta che il lupo è cattivo, prepotente e amico di certi avvoltoi, facendo al lupo una pessima pubblicità.
Così il lupo, per farla stare zitta, attende che Cappuccetto Rosso si avvicini al letto, poi spalanca la bocca e se la mangia. Tra parentesi, gli rimane pure sullo stomaco.
In quel mentre passa un cacciatore che sente le urla di Cappuccetto Rosso, capisce che la bambina è in pericolo, entra in casa e spara al lupo. Un fatto gravissimo perché il cacciatore non era competente per territorio. Inoltre, non aveva nessun diritto di ascoltare le urla di Cappuccetto Rosso senza la preventiva autorizzazione del lupo. Inoltre, quelle erano palesemente urla a orologeria, dato che il giorno dopo c’erano le elezioni e il lupo era candidato. Per fortuna, il lupo indossava un giubbetto antiproiettile dono del suo avvocato: una precauzione necessaria in attesa che entrasse in vigore la riforma della giustizia, quella che avrebbe finalmente obbligato i cacciatori a caricare il fucile a salve.
Fonte: l'Unità
Una sera il lupo bussa a casa della vecchia e quella nemmeno gli apre. Gli dice: «È questa l’ora di presentarsi? È tardi, ho sonno, torna domani!». Ma il lupo non può aspettare perché ha fame, così butta giù la porta, si mangia la nonnina e si mangia anche i due radicali che si erano violentemente sdraiati all’ingresso per impedire al lupo di entrare. A quel punto il lupo si mette a dormire nel letto della nonna, che tra parentesi è anche scomodo perché è di appena due piazze.
Nascosto sotto le coperte, aspetta che arrivi Cappuccetto Rosso: una bambina figlia di comunisti e prevenuta nei confronti del lupo. Da anni Cappuccetto Rosso racconta a tutti gli animali della foresta che il lupo è cattivo, prepotente e amico di certi avvoltoi, facendo al lupo una pessima pubblicità.
Così il lupo, per farla stare zitta, attende che Cappuccetto Rosso si avvicini al letto, poi spalanca la bocca e se la mangia. Tra parentesi, gli rimane pure sullo stomaco.
In quel mentre passa un cacciatore che sente le urla di Cappuccetto Rosso, capisce che la bambina è in pericolo, entra in casa e spara al lupo. Un fatto gravissimo perché il cacciatore non era competente per territorio. Inoltre, non aveva nessun diritto di ascoltare le urla di Cappuccetto Rosso senza la preventiva autorizzazione del lupo. Inoltre, quelle erano palesemente urla a orologeria, dato che il giorno dopo c’erano le elezioni e il lupo era candidato. Per fortuna, il lupo indossava un giubbetto antiproiettile dono del suo avvocato: una precauzione necessaria in attesa che entrasse in vigore la riforma della giustizia, quella che avrebbe finalmente obbligato i cacciatori a caricare il fucile a salve.
Fonte: l'Unità
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