Lettera dall'Abruzzo

Ricevo una lettera scritta da Laura (29 aprile 2009), giovane studentessa universitaria di Colle di Roio, paesino colpito dal terremoto. Il testo mette in luce il punto di vista di chi il terremoto lo ha subito e, al di là dei proclami e la propaganda del governo del tipo "tutto sotto controllo" che tutti i giornali e le televisioni si sono affrettati a divulgare senza il minimo spirito critico, sta sperimentando come funzioni in realtà la macchina degli aiuti...

"Ciao a tutti, oggi è il 20 aprile 2009. Per molti Abruzzesi lo sguardo è congelato all’alba del 6 Aprile 2009. Io, fisso il mio sull’ennesimo sorriso paterno e rassicurante del nostro Presidente del Consiglio, che campeggia sul paginone centrale de Il Centro, quotidiano locale e che ancora una volta (pure quando un minimo di decenza richiederebbe moderazione), fa sfoggio di capacità ed efficienza facendo grandi promesse nella speranza che si dimentichi il prima possibile (si sa gli italiani hanno memoria moooolto corta), che fino al 5 aprile nel meraviglioso piano casa che si intendeva vararare a imperitura soluzione della crisi economica, di norme antisismiche nemmeno l’ombra".

"Vi scrivo da Colle di Roio (Aq) uno dei paesini colpiti dal sisma del 6 aprile 2009. Il mio paese... Trovo molto difficile fare ordine nel turbinio di pensieri che mi gonfiano la testa, ma ci proverò. E scrivo questa nota perchè credo che solo uno strumento quale la rete permetta di conoscere altre verità, senza mediazioni se non dell’autore".

"Il nostro campo è abitato da circa trecento persone, distribuite in una quarantina di tende. Tornati da una vacanza mai iniziata, assieme a Pierluigi, abbiamo cercato di dare un contributo alle attività di gestione della tendopoli che, nel frattempo, (era passata già una settimana dall’inaspettato evento), era andata sviluppandosi".

"Come sapete non sono un tecnico, nè ho una qualche esperienza di gestione logistica e di personale in situazioni di emergenza e quanto vi racconto può essere viziato da uno stato di fragilità emotiva (immagino mi si potrà perdonare). Il fatto è, che a fronte di uno sforzo impagabile profuso da molte delle persone presenti nel nostro campo, (volontari della protezione civile, della croce verde/rossa, vigili del fuoco, forze di polizia etc...), inarrestabili fino allo sfinimento, ci siamo trovati, o sarebbe meglio dire ci siamo purtroppo imbattuti, nella struttura ufficiale della Protezione Civile stessa e nel suo sistema organizzativo".

"La splendida macchina degli aiuti, per quanto ho visto io, poggia le sue solide e certamente antisismiche basi, sulle spalle e sulle palle dei volontari; il resto da’ l’impressione di drammatica improvvisazione. E non perchè non si sappia lavorare o non si abbiano strumenti e mezzi, ma semplicemente ed a mio parere, perchè si è follemente sottovalutato il problema fin dall’inizio".

"Se vero che il terremoto non è prevedibile è altrettanto vero che tutte le scosse precedenti (circa trecento più o meno violente prima dell’inaspettato evento) dovevano rappresentare un serio monito. Perchè non è servito il fatto che due settimane prima del sisma alcuni palazzi presenti in via XX settembre a L’Aquila, poi miseramente sventrati, erano già stati transennati perchè le scosse che si erano susseguite fino a quel momento (la più alta di 4° grado, quindi poca cosa...) avevano fatto cadere parte degli intonaci e dei cornicioni..."

"Una persona minimamante intelligente, a capo di una struttura così grande quale la protezione civile, avrebbe dovuto schierare i propri uomini alle porte della città, come un esercito, pronto a qualsiasi evenienza. Ed invece mi trovo a dover raccontare che le prime venti tende del nostro campo se le sono dovute montare i cittadini del paese (ancora stravolti dal sisma), con l’aiuto di una manciata di instancabili volontari, che manca un coordinamento tra i singoli gruppi presenti, che la segreteria del campo (che cerchiamo di far funzionare), è rimasta attiva fino a ieri con un Pc portatile di proprietà di mia proprietà, acquistato "sia mai dovesse servire", e con quello di un volontario; che siamo stati dotati di stampante e telefono ma per la linea Adsl (in Italia ancora uno strano coso...) stiamo ancora aspettando e quello che siamo riusciti a mettere in piedi è merito dell’intelligenza di qualche giovane del posto e dei suoi strumenti tecnici; che abbiamo dovuto chiamare chi disinfettasse e portasse via mucchi di vestiti perchè arrivati sporchi e non utilizzabili; che che fino dieci giorni dal sisma avevamo un rubinetto per trecento persone, nessuna doccia, circa 20 bagni chimici e nessun tipo di riscaldamento per le tende".

"Vi ricordo che in Abruzzo e a L’Aquila in particolare la primavera fatica ad arrivare e che anche in queste notti la temperatura continua ad essere prossima prossima allo zero. Non ci si può quindi stupire che molte persone, la maggior parte delle quali anziane (e non tutte con la dentiera...), cocciutamente ed in barba alle direttive che vietano di rientrare nelle case, contiunano a fare la spola dalla tenda al bagno di casa".

"Potreste obbiettare che tutto sommato e visti i risultati raggiunti nel seguire più di quarantamila sfollati questi problemi sono inevitabili e bisogna solo avere pazienza. Condivido il ragionamento".

"Quello che mi lascia stupito, che la gente non sa e che gli organi di informazione si guardano bene dal dire è che tutta la macchina si basa all’atto pratico, sulla volontà ed il cuore di persone che lasciano le loro case e le loro famiglie e che non pagate, cercano di ridare un minimo di dignità e conforto a chi, a partire dalla propria intimità, ha perso tutto o quasi. La protezione civile che molti immaginano (alla Bertolaso per intenderci) non esiste nei campi, almeno non nel nostro. I volontari si alternano, perchè obbligati ad andarsene dopo circa 7 giorni".

Cosa comporta tutto questo?
"Che ogni settimana si vedono facce nuove con la necessità di ricominciare a conoscersi ed imparare a coordinarsi, che il capo campo cambia anche lui con gli altri e quindi può avere esperienza o meno, che spesso, ed è il nostro caso, la gestione di alcune attività è affidata ai terremotati perchè non viene inviato personale apposito, con inevitabili problemi, invidie acrimonie e litigate tra...poveri".

Volete un esempio cristallino della disorganizzazione?
"La nostra psicologa, giunta al campo per propria cocciuta volontà, è rimasta anche lei solo una settimana. Vi immaginate quale può essere l’aiuto ed il sostegno che una persona addetta può dare e quale fiducia può risquotere per permettere alle persone di aprirsi, se cambia con cadenza domenicale??? A questo si aggiungano l’inesperienza di molte persone (spesso e per fortuna sconfitta dalla volontà di far bene) e le tristi e umilianti dimostrazioni di miseria umana che ci caratterizzano e che risultano ancora più indecenti ed inaccettabili in casi di emergenza".

Qualcosa di buono però ragazzi l’ho imparato.
"Ho imparato che per la richiesta di materiale devo inviare un modulo apposito e che a firmare lo stesso non deve essere il capo campo, la cui responsabilità, fortuna sua, è solo quella di gestire trecento vite, trecento anime, più tutti coloro che ci aiutano dalla sera alla mattina, ma serve il visto del Sindaco, oppure del presidente di circoscrizione oppure di un loro delegato (pubblico ufficiale). Noi dopo aver speso due giorni per individuare chi dovesse firmare questi benedetti moduli, sappiamo che dobbiamo prendere la macchina e quando serve (ovviamente più volte al giorno), raggiungerlo al comune".

Un’ultima noticina.
"Due giorni fa la Protezione civile si è riunita con gli esperti, ed ha ritenuto che non vi siano motivi di preoccupazione relativamente alle dighe abruzzesi (la terra trema ogni giorno). Ora ricordandomi che analoga sicurezza era stata espressa all’alba di una scossa di quarto grado e pochi giorni prima che il nostro inaspettato evento facesse trecento morti e azzerasse l’economia e la vita di migliaia di persone...ho provveduto, poco elegantemente, ad eseguire il noto gesto scaramantico..."

Però dei regali li ho ricevuti.
"Sono le lacrime di molte delle persone che hanno lavorato alla tendopoli, trattenute a stento nel momento dei saluti; sono le parole e gli sguardi dei vecchi del paese, che mescolano dignità e paura, coraggio e rassegnazione, senza mai un lamento".

Un’altra cosa.
"Vi prego chiunque di voi possa, prenda il treno l’aereo o la macchina e si faccia un giro per L’Aquila e d’intorni. Le tendopoli non sono tutte come quelle a Collemaggio. Scoprirete il livello di falsità che viene profuso a piene mani dagli organi di comunicazione oramai supini e del livello di indecenza del ns presidente del consiglio che prima con lacrime alla cipolla e poi con sorrisi di plastica distribuisce garanzie e futuro a chi, vivendo in tenda e saggiando sulla pelle la situazione sa, che sono tutte palle".

"I morti sono serviti subito per mostrarsi umano e vicino alle famiglie, ma ora è meglio dimenticarli in fretta..Via via..nessuna responsabilità, nessun dolo. I pm sono dei malvagi.. ricostruiamo in fretta.. forza la vità e bella, vedrete, tra un mese sarete tutti a casa... Conoscete i nomi delle famiglie che doveva ospitare nelle sue ville? Le virtù umane travalicano gli eventi, le sue miserie non hanno confini".

Se volete vi prego fortemente di inviare questa mail a quanti vi sono amici. La stampa nazionale si è guardata bene dal pubblicarla.

Un saluto a tutti
Laura

A Travaglio il premio "libertà di stampa"

Marco Travaglio ha ricevuto a Berlino il 28 aprile il "Premio per la libertà di stampa" dell'associazione dei giornalisti tedeschi Djv.
"Onoriamo in Marco Travaglio un collega coraggioso e attento, che si impegna contro tutti gli ostacoli per difendere la libertà di stampa in Italia" così Michael Konken, presidente dellassociazione della stampa tedesca, motiva la decisione.
"Travaglio denuncia continuamente e pubblicamente i tentativi dei politici italiani, e soprattutto di Silvio Berlusconi, di influenzare i media a loro piacimento impedendo un'informazione indipendente. La sua critica ha anche lo scopo di incoraggiare i colleghi italiani a non autocensurarsi."
Konken ha inoltre aggiunto: "Il premio dell'associazione dei giornalisti tedeschi per la libertà di stampa é un riconoscimento appropriato per Marco Travaglio. Esso dovrebbe incoraggiare i giornalisti in Italia perché esercitino la loro funzione di critica e non si facciano intimidire".
Ecco il discorso di Travaglio:


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La rete vince !!

Free Blogger
La libertà dei cittadini italiani di usare la Rete per informare ed informarsi così come loro garantito dalla Carta fondamentale dei diritti dell'uomo e del cittadino prima e dalla Costituzione poi è salva... almeno per il momento.
I Deputati italiani, infatti, mostrando una maturità ed un rispetto per i diritti fondamentali dei cittadini e degli utenti superiore a quello dei colleghi del Senato, nella notte di ieri, hanno abrogato l'art. 60 del DDL n. 2180, meglio noto al grande pubblico come emendamento D'Alia, approvando l'emendamento Cassinelli.
Uno dei più pericolosi attentati alla libertà dell'informazione in Rete ed attraverso la Rete è stato, dunque, sventato.

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Non ci sono piu' le date di una volta

Le Parlamentine

Qualcuno spieghi a Berlusconi che il Parlamento Europeo non è una fiction.
Io ero rimasto alla letteronza... e invece scopro oggi che la lista delle candidate ad entrare nella casa del Grande Parlamento è ben più lunga:

Oltre a Barbara Matera, la letteronza di qui sopra, di cui ricordiamo le battaglie politiche:


Angela Sozio, ex del Grande Fratello, ecco il suo programma:


Eleonora Gaggioli, direttamente dai set di Don Matteo ed Elisa di Rivombrosa.
Ricordata dai più per la sue grandi capacità diplomatiche:


Pare che le ultime due non abbiano passato le selezioni, e siano già in nomination.

Confermata invece Camilla Ferranti, reduce da Incantesimo ed ex tronista, un immagine da un suo comizio:


Un curioso dettaglio a proposito: Il nome della Ferranti compariva nelle famose intercettazioni Berlusconi-Saccà: l’allora leader dell’opposizione voleva che l’attrice avesse più spazio nelle fiction Rai. Evidentemente, non ne ha avuta abbastanza, quindi ora è giusto che si meriti la visibilità negata allora.

"Volti nuovi e freschi" è il parere del ... (il soprannome mettetelo voi a scelta, io non ne ho più la forza).

Articolo

Se qualcuno ne ha ancora il coraggio, può leggere la risposta di Berlusconi

Babe, Maialino contagioso

(Titolo del post letto su spinoza)

Eccoci di nuovo alle prese con un'esplosione pandemica di influenza. Questa volta, una vera porcata.
Emergenza, allarme, Panico!!!!!
Di nuovo bombardati da immagini di mascherine e controlli all'aeroporto, i morti aumentano ad ogni ora.
Ok. Questa è la televisione.
Questi sono dati ufficiali:
Dei 152 morti in Messico, solo 20 sono confermati vittime della "maiala" (fonte).
--Aggiornamento 29.4.2009: Le autorita' messicane hanno rivisto drasticamente il bilancio delle vittime del virus, le morti confermate sono 7 (s-e-t-t-e). (fonte)
Tutti gli altri casi, sono di contagio.

Non è ancora chiaro se e in che modalità questo nuovo ceppo di influenza si possa trasmettere da uomo a uomo (per il momento gli esperti sostengono sia avvenuto solo in un numero limitato di casi e con contatti fisici molto stretti).
Quel che appare certo, secondo i parametri diffusi dall’Organizzazione mondiale della Sanità, è che a fronte di un alto tasso di contagio il tasso di mortalità di questa nuova influenza è molto basso e varia dall’1% al 4%. (fonte)

Le poche cose che si sanno dell'infezione riguardano la sua variante diffusa tra i suini. Si sa che è un virus chiamato H1N1, che è stato isolato per la prima volta in un maiale nel 1930 (1930!!!!), che si diffonde molto rapidamente e che il tasso di mortalità tra animali è basso.
I sintomi sono simili a quelli di una normale influenza, ma con diarrea e vomito. (fonte)

Fin qui, non ha niente da invidiare alle comuni influenze invernali.



I mercati, già nel mare burrascoso della crisi, precipitano (questo dice Repubblica).
Non tutti precipitano. Oggi la Roche (Multinazionale che produce l'antivirale Oseltamivir (Tamiflu)) veleggia appena sotto il +18%. Anche la Glaxo (produttrice del Relenza) se la passa benone, (+5,67% in chiusura ieri).
L’azienda farmaceutica australiana Biota Holdings, che ha inventato il Relenza, la cui licenza è stata successivamente venduta alla Glaxo, ha visto ieri crescere le sue azioni sul mercato di ben l’82%.

Ricordate l'isteria planetaria per l'aviaria qualche anno fa?
La Roche ha venduto il proprio Tamiflu ai governi di tutto il pianeta, guadagnando, tra il 2006 e il 2007 oltre 3,5 miliardi di dollari.
È bene sottolineare che anche con l’aviaria, come oggi con la suina, l’Oms aveva parlato di rischio pandemia.Un rischio pandemia, quello dell’aviaria, che l’Oms conferma anche oggi, nonostante i casi verificati sono ormai pochissimi.
Un rischio che, è bene ricordare, è soprattutto teorico e scientifico, dal momento che dal 2003 ad oggi l’aviaria ha provocato, secondo i dati della stessa Organizzazione mondiale della Sanità, 421 contagi e 257 morti, ovvero meno di 43 morti all’anno in tutto il pianeta.

Nel 1997 l’influenza dei polli, detta aviaria, partita da Hong Kong, doveva sterminare milioni di persone nel mondo e invece non fece nulla. Le immagini però che circolavano in tutti i media, rappresentavano un mondo in panico totale, dove le persone giravano con la mascherina bianca alla ricerca di un vaccino e/o antibiotico.
Nel 2001 le spore del carbonchio sono state fatte uscire direttamente dal laboratorio militare di Fort Detrick nel Maryland e inviate mediante posta ai rappresentati democratici. Il tutto per far passare delle leggi che violano i diritti sacrosanti dei cittadini e che non sarebbero passate altrimenti, come le Patriot Act I e II.
Nel 2002 è stata la volta della S.A.R.S. che doveva proseguire l’opera devastatrice dell’aviaria.

Dati alla mano, su 8.100 casi ci sono stati 774 morti, il che indica una mortalità molto bassa, inferiore all'influenza ordinaria. Ricordiamo che l'influenza classica colpisce da 3 a 5 milioni di persone nel mondo ogni anno e ne uccide circa 500.000.

"Quattro aziende farmaceutiche stanno lavorando al vaccino contro l'influenza suina: Novartis, Sanofi Aventis, Roche e Gsk" riferisce il presidente di Farmindustria, Sergio Dompe', secondo il quale le prime dosi potrebbero essere pronte in circa tre mesi.
?? pronte in circa tre mesi?? E i 40 milioni di dosi (30 di Tamiflu, 10 di Relenza) che erano pronte a disposizione degli italiani? (verrebbe da chiedersi, tra l'altro, se l'influenza è nuova, come mai abbiamo 40 milioni di vaccini?).
Inoltre, l'Italia NON importa carne di maiale dal Messico, e in minima parte dagli USA.

Ma c'è un'altro particolare che dona a tutta la questione un non so che di mistico...
La multinazionale francese Sanofi - Aventis risulta essere in Italia la prima azienda farmaceutica a livello nazionale, è risultata fra le multinazionali del farmaco che maggiormente hanno incrementato i propri profitti in conseguenza dell’epidemia d’influenza aviaria.
Basti pensare che nello scorso mese di aprile 2008 ha ricevuto dal governo USA un ordinativo di vaccino contro l’aviaria per il valore di 192,5 milioni di dollari.
Lo scorso 9 marzo 2009 ha annunciato, tramite un comunicato stampa, la decisione d’investire 100 milioni di euro nella costruzione di un nuovo impianto per la produzione di vaccini contro l’influenza stagionale e pandemica, che verrà situato.. ironia della sorte.. proprio in Messico!!
Neppure un mese dopo, lo scorso 2 aprile 2009, la Sanofi - Aventis ha annunciato di avere acquistato il produttore di farmaci generici messicano Laboratorios Kendrik, con un giro d’affari annuo di 26 milioni di euro, al fine di migliorare la propria posizione nei paesi emergenti. Acquisizione che consente oggi a Sanofi - Aventis di controllare circa il 15% dell’intero mercato dei farmaci generici messicano.
Che curiosa coincidenza!

Ma c'è un'altra coincidenza, più che curiosa, angosciante:
L’esercito statunitense il 18 marzo 2009 ha pubblicamente dichiarato di aver estratto il genoma dell’influenza “spagnola” da una vittima, un uomo morto nel 1918 e rimasto congelato in Alaska (link).
Forse non tutti sanno che il virus dell’influenza chiamato “spagnola”, guarda caso H1N1 (ppt), agli inizi del secolo scorso ha causato una vera e propria pandemia, provocando 40 milioni di morti in giro per il mondo (fonte OMS).
Secondo la testimonianza di un sopravvissuto si poteva morire in un giorno, ma la cosa più interessante che ha detto è che tale pandemia “colpì solo le persone vaccinate; quelli che rifiutarono le vaccinazioni non si ammalarono”.

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Marcello Pamio per Disinformazione
Marco Cedolin per LuogoComune
Enrico Moriconi per ComeDonChisciotte
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