Venezia si prende la rivincita sulle alghe e le usa per produrre bioenergia.
La centrale ad alghe, un impianto di dieci ettari che dovrebbe sorgere in una zona industriale che ha difficoltà di riconversione di Porto Marghera, utilizzerà la biomassa derivata dalle alghe per produrre elettricità: dovrebbe produrre circa 50 megawatt all'anno, sufficienti per illuminare metà del centro storico veneziano, che consuma da 80 a 100 megawatt all'anno.
Le alghe sono allevate in laboratorio, trasferite in cilindri di plastica nei quali si inietta anidride carbonica e acqua, il che grazie al sole provoca la fotosintesi. La biomassa così prodotta è centrifugata e seccata grazie alla tecnologia al plasma di Solena. Il mix di idrogeno e monossido di carbonio che ne risulta è il carburante che attiva le speciali turbine. Il gas di scarico delle turbine, la CO2, è direttamente iniettato nell'allevamento di alghe. Il procedimento lascia un residuo di silicio che può essere riciclato nell'edilizia o nell'industria.
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