Mentre su tutti i media televisivi e cartacei si svolge il teatrino del divorzio di Berlusconi, si intravede tra i botta e risposta e le polemiche, che Montecitorio avanza, iniziando con la ratifica del trattato di Prum che istituisce la banca dati nazionale del Dna e la cooperazione con le banche dati dei Paesi che hanno aderito al trattato.
Durante la ratifica del trattato, la Camera ha bocciato a voto segreto un emendamento, che aveva il sostegno del governo, sui casi di prelievo forzoso del Dna.
"Correggeremo al Senato", ha commentato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. In pratica l'emendamento proposto dalle Commissioni consentiva l'accertamento del Dna anche nei casi di assenza di consenso della persona, se "assolutamente indispensabile alla prova dei fatti".
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